(Adnkronos) – “Io penso che lo strumento della Via della Seta non abbia dato i risultati che erano attesi, penso anche però che si debbano mantenere e migliorare rapporti di cooperazione commerciale ed economica con la Cina”. Così la premier Giorgia Meloni, a margine della firma dell’accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Lombardia, presentato al polo fieristico di Milano. A chi poi le chiede che cosa pensi di Giuseppe Conte, che ha definito il ritiro dell’Italia dall’accordo un fallimento clamoroso, risponde: “Conte ci dovrebbe spiegare la ragione per la quale noi siamo l’unica nazione che ha aderito alla Via della Seta ma non siamo la nazione che ha gli interscambi maggiori con la Cina, anche tre economie europee’.
A rispondere alle dichiarazioni di Meloni, anche la Cina. Il progetto cinese – ha sottolineato oggi a Pechino Wang Wenbin, portavoce del ministero degli Esteri – coinvolge investimenti infrastrutturali su larga scala in progetti di infrastrutture in mare e sulla terraferma: rappresentanti di 151 paesi e 41 organizzazioni – ivi compresa l’Italia – si erano recati in Cina ad ottobre per il Silk Road Forum. L’iniziativa, ha aggiunto, è stata ampiamente supportata dalla comunità internazionale e ha dimostrato l’influenza globale esercitata dalla Cina.
“La Cina respinge fermamente il tentativo di screditare ed indebolire la Nuova Via della Seta”, ha concluso. Parlando poi del Pnrr, Meloni ha ricordato che “abbiamo lavorato duramente, penso che rispetto alle valutazioni che venivano fatte da molti sui rischi di perdere risorse, sui rischi del folle intento di rinegoziare… ecco, mi pare che i risultati raccontino una realtà diversa, di una politica che se presenta seriamente” i suoi obiettivi “trova qualcuno in grado di ascoltare”.
I “dodici mld dei fondi che abbiamo liberato” con la revisione del Pnrr “vanno a sostenere le imprese di questa nazione. Presidente Bonomi, quando noi abbiamo approvato al manovra qualcuno giustamente ha detto che c’era attenzione al lavoro e ai redditi ma non la necessaria attenzione alle imprese, e non c’era perché noi stavamo facendo un lavoro col Pnrr che avrebbe generato queste risorse”, ha affermato la presidente del Consiglio che più volte, nel corso del suo intervento, ha ringraziato il ministro Raffaele Fitto -l”onnipotente”, per il lavoro portato avanti.
Quanto ala sanità è “un tema a cui ci stiamo dedicando molto; quest’anno sul Fondo sanitario siamo arrivati a una cifra mai raggiunta prima, ma le risorse non bastano mai”. “Noi ci siamo concentrati proprio sul tema del personale sanitario, quindi del rinnovo dei contratti dei medici e del comparto sanitario e sull’abbattimento delle liste d’attesa – ha spiegato – anche immaginando una detassazione dei premi di risultato”. Su questi temi, ha assicurato, “da parte del Governo c’è la massima attenzione”.
Anche perché “è sicuramente una delle priorità più stringenti per i cittadini”. Infine una riflessione sul centrodestra che dovrebbe stare in Europa “con il perimetro che già conosciamo in Italia, un perimetro di centrodestra”. “Certo -osserva la premier- mi fa un po’ sorridere che si veda come un problema il fatto che i partiti di centrodestra siano in famiglie politiche diverse in Europa. È sempre stato così, non è che quando c’era la maggioranza giallorossa al governo stessero nella stessa famiglia europea”.
Anche perché “la dinamica delle elezioni europee è molto più complessa: si può far parte di famiglie politiche europee differenti e governare molto bene in Italia e, dico di più, provare a governare insieme con un’Europa diversa dopo le prossime elezioni europee. Il nostro obiettivo deve essere far crescere il ruolo dell’Italia in Europa e ragionare di costruire al Parlamento europeo una maggioranza che possa avere una visione compatibile rispetto a quanto abbiamo visto in passato”.
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