(Adnkronos) – “The class of 2024”. Giorgia Meloni, Ursula von der Leyen, Emmanuel Macron, Elvira Nabiullina, Volodymyr Zelensky. Politico fa i suoi 28 nomi delle persone più influenti in Europa. Compaiono nella classifica divisa in tre categorie, i ‘Doers’ con potere esecutivo, i ‘Disrupters’ che si trovano nella posizione migliore per ‘ribaltare i giochi’ e i ‘Dreamers’ che rappresentano un’idea.
E c’è “The most powerful person in Europe”, l’ex presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, che prende il posto che lo scorso anno fu di Zelensky in questa categoria a parte. Dopo le elezioni in Polonia, Politico lo descrive come il “presunto prossimo primo ministro” in un Paese “sull’orlo di una nuova era Tusk” con il “vento del cambiamento che torna a soffiare”.
Giorgia Meloni è la prima tra i ‘Doers’, descritta come “camaleonte”. La sua “ascesa” lo scorso anno “ha fatto venire un brivido lungo la schiena ai centristi in tutto il continente e oltre – scrive Politico – ma un anno dopo essere diventata la leader della terza economia più grande dell’Ue, ha sfidato le aspettative e costruito un significativo (anche se cauto) fan club”. “Si è mossa per attuare riforme costituzionali che aumenterebbero in modo significativo i poteri del primo ministro – si legge nel commento che sottolinea come “le più grandi sorprese siano arrivate in politica estera” – E mentre in precedenza chiedeva l’addio dell’Italia all’euro e si scagliava contro ‘i burocrati di Bruxelles'” oggi “sembra essere in buoni rapporti con von der Leyen”.
E, si legge ancora, “il prossimo anno elettorale sarà cruciale per Meloni, presidente anche del Partito dei Conservatori e dei riformisti europei” con “gli elettori dell’Ue che a giugno andranno alle urne e Fratelli d’Italia della Meloni che appare più forte che mai, non è un segreto che il Partito popolare europeo abbia corteggiato la leader italiana”.
La presidente della Commissione europea, assente lo scorso anno, torna nella classifica (von der Leyen, “la regina”) e segue Meloni tra i ‘Doers’, davanti a Macron, al capo dell’ufficio del presidente ucraino Andriy Yermak, al leader turco Recep Tayyip Erdogan, al vice presidente della Commissione europea Maroš Šefčovič, alla leader del Rassemblement National Marine Le Pen, alla presidente della Bce Christine Lagarde e al leader laburista Keir Starmer. (segue)
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