Giorgia Meloni sta alla destra come Enrico Letta sta alla sinistra o viceversa? Noi, in vista del 25 settembre prossimo vorremmo solo dimostrare empiricamente come quella che potremmo riassumere, in un impeto matematico creativo, nella proporzione del tipo GM:Dx=EL:Sx sia vera o falsa.
Giorgia Meloni, Enrico Letta e la definizione di proporzione più utilizzata
Le proporzioni sono relazioni che coinvolgono quattro grandezze, scritte nella forma a:b=c:d. una proporzione è un’uguaglianza tra il rapporto di due grandezze ed il rapporto di altre due grandezze, e soddisfa alcune proprietà che permettono di effettuare i calcoli con le quantità coinvolte.
Le proprietà della proporzioni sono invece: permutare, invertire, comporre, scomporre. Analizziamo, dunque, un poco la situazione ragionando insieme; non per assurdo ma nella più normale realtà dei fatti che si stanno susseguendo precisando subito che stiamo parlo di proporzioni e non proporzionale che è altra cosa e riguarderebbe un altro doloroso capitolo che si chiama Legge Elettorale.
Destra – sinistra
La sempiterna diatriba della politica italiana è ancora attuale? Esistono ancora destra e sinistra? Sono categorie reali o solo presupposti che con la realtà non hanno più nulla a che vedere in questo contesto?
Destra – Sinistra – Giorgio Gaber – 1994
Tutti noi ce la prendiamo con la storia
Ma io dico che la colpa è nostra
È evidente che la gente è poco seria
Quando parla di sinistra o destra
Quando il signor G. cantava questi versi eravamo ancora sotto la deflagrazione di quell’uragano, non propriamente naturale, che fu Tangentopoli. Già non si parlava più di destra e sinistra ma di centro-destra e centro-sinistra con uno spostamento dell’asse verso quell’ipotetico terreno comune che doveva essere il centro.
In realtà, da allora in poi l’Italia non si è fatto altro che operazioni politiche in detrazione e, sottraendo man mano, è venuta a modificarsi la nostra Repubblica con il risultato do un Paese dove il predominio assoluto lo ha assunto il potere giudiziario e la vera assente è divenuta proprio la Politica. Uno stato di diritto sempre più trasformato, anche se abilmente camuffato, in uno stato di polizia.
Diritto e diritti
Questa campagna elettorale è cominciata all’insegna dell’additamento della destra come fascista, riesumando vecchie interviste giovanili, montando tutta la sterile e patetica querelle sulla fiamma nel simbolo del partito della Meloni.
Contenuti? Zero. Proposte? Zero assoluto. Uno straccio di programma elettorale che potesse definirsi anche lontanamente di sinistra? Non pervenuto.
In compenso, però, dall’alto della propria presunta superiorità morale questa presunta e sedicente sinistra ha cercato prima l’accordo con Carlo Calenda e poi ha fatto un patto con Luigi Di Maio (l’elenco non è temporale). Tutte cose assolutamente normali sia chiaro ma che in tutti i modi possono essere definite ma non certo di sinistra.
Ancora, mentre da destra si parla di flat tax, difesa dei confini, riforme giudiziarie, ed altre amenità che però incidono o vorrebbero incidere sulla vita reale dei cittadini al di là che possano piacere o meno sia chiaro. Dall’altra parte ancora ci si impantana su concetti così generici da risultare quasi impalpabili come diritti civili ed equità sociale.
Cari Letta e Meloni, una sola domanda: cosa vuole l’italiano secondo voi?
Cari Enrico Letta e Giorgia Meloni, una sola domanda: cosa vuole l’italiano secondo voi? Vuole sentire parlare e discernere dei massimi sistemi o capire domani come farà a mettere il piatto in tavola? Il cittadino italiano vuole sentire parlare del, sacrosanto, jus scholae o di come i propri figli dovranno fare per frequentare la scuola?
Quella proporzione, che era solo un pretesto per parlare della nostra situazione politica chiaramente, ora la possiamo risolvere?
Sì, perché se Giorgia Meloni oltre a essere donna, madre, cristiana è sicuramente anche la stella polare di questa destra molto più coesa di quanto possa sembrare in apparenza e che si rimette a lei per vincere (o stravincere). Lo stesso non si può dire di Enrico Letta che sembra molto più la sartina che si arrabatta a cercare di mettere insieme le pezze per comporre un vestito decente ma che purtroppo, però, assomiglia sempre ad un Arlecchino, magari anche simpatico, ma ben poco concreto ed appetibile.
26 Settembre 2022
Ad oggi, ma crediamo che difficilmente le cose cambieranno, tutti i sondaggi ma anche il sentire comune danno la destra vincente il 25 settembre e se così fosse ora da più parti si leva la doglianza comune che l’Italia rischia di essere catapultata in un oscuro nuovo medioevo con il resuscitare della Santa Inquisizione e dell’olio di ricino.
Non abbiamo poteri divinatori e nemmeno sappiamo quante delle cose sbandierate dalla donna, madre, cristiana vessillo della destra poi diverranno davvero legge dello Stato ma una cosa la sappiamo ed è di chi è la colpa di questo.
La colpa è di questa sinistra, centro sinistra, neo centro o chiamatelo come cavolo vi pare, che nulla ha fatto in decenni per rendere questo Paese davvero più equo, più giusto e più a misura d’uomo. Sinistra che ha pensato più al giochino della politica dello scambio e del compromesso ad ogni costo che non alla realizzazione dei propri principi veri nel creare un mondo dove nessuno deve rimanere indietro.
Una sinistra che si è fatta sfilare dal portafoglio politico tutte le sue istanze naturali e poi: la scala mobile, l’articolo 18, politiche reali ed attive del lavoro per i giovani. Una sinistra che ha pensato solo a conservare (per assurdo) e non a progredire lasciando da soli quelli che veramente avevano bisogno.
Svanirà anche l’unico provvedimento di sinistra realizzato negli ultimi anni il Reddito di Cittadinanza affogato in una mare di truffe e mai usato come uno strumento di welfare puro e partecipato.
Il 26 settembre che succederà? Chi si adegua facilmente si prepari, chi non sa o non vuole farlo rinnovi il passaporto.