Segno meno per il gioco pubblico in Italia nel primo semestre del 2017: come risulta da una elaborazione dei dati forniti dai Monopoli di Stato, i 9,3 miliardi di spesa nei primi sei mesi dello scorso anno sono l’1,8% in meno rispetto allo stesso periodo del 2016. Segnali in controtendenza per le scommesse virtuali con 112,8 milioni spesi (il 24,4% in più) e per il gioco online (che raggruppa tutte le tipologie di gioco offerte su internet) che ha superato i 592 milioni (+22,4%). Il colpo più duro è per l’ippica, con una spesa semestrale da 71,7 milioni di euro, il 20,8% in meno sul 2016. In terreno negativo anche le entrate erariali: 4,8 miliardi di euro in sei mesi, il 2% in meno rispetto all’anno precedente.
Slot e VLT
È Roma a occupare il primo posto nella classifica dei comuni italiani con la spesa più alta per gli apparecchi da gioco (slot e videolotteries). Nel primo semestre del 2017, secondo i dati diffusi dall’Agenzia Dogane e Monopoli, la spesa (ovvero la differenza tra raccolta totale e vincite) è stata pari a 271,3 milioni; di questi, 145 sono finiti all’erario. Al secondo posto Milano con 141,7 milioni (77 nelle casse dello Stato), poi Torino a 98 milioni. Ai piedi del podio Genova con 56,4 milioni, per Napoli c’è invece il quinto posto a 53,2 milioni. In top 10 anche Prato, unico comune della lista con meno di 200mila abitanti: per la città toscana la spesa arriva a 43,2 milioni, di cui poco meno della metà all’erario. LL/Agipro
Scommesse, svettano Roma e Napoli
Roma e Napoli gomito a gomito nella classifica dei comuni italiani con la spesa più alta per le scommesse sportive. Nel primo semestre del 2017, si legge nel report dell’Agenzia Dogane e Monopoli, il primo posto è occupato dalla Capitale, con una spesa di 16,4 milioni. Di questi, più di 3 sono andati all’Erario. Napoli è seconda con un totale di poco minore, 15,4 milioni (2,9 di prelievo fiscale), mentre sull’ultimo gradino del podio c’è Milano a 8,9 (1,9 nelle casse dello Stato). Spiccano i comuni dell’Italia meridionale nella lista delle città con la spesa maggiore: oltre a Napoli sono in lista Palermo al 4° posto (con una spesa di 6,2 milioni), Bari al 6° (3,6 milioni), Taranto al 7° (3 milioni) e Catania all’8° (2,7 milioni). LL/Agipro
Lotto, Sicilia protagonista
È il gioco tradizionalmente legato alla città di Napoli, che però occupa solo il secondo posto nella classifica dei comuni più “affezionati”. Per il Lotto, i dati dell’Agenzia Dogane e Monopoli sulla spesa del primo semestre 2017 elaborati da Agipronews dicono Roma: nella Capitale il totale è arrivato a 54,3 milioni, di cui 29,6 di prelievo fiscale. Napoli segue con un totale di 41,3 milioni (21,4 all’erario), seguita da Milano con 29,3 milioni (15,3 nelle casse dello Stato). Podio a parte, spicca la presenza dei maggiori comuni siciliani: Palermo è quarta con una spesa di 20,8 milioni, in compagnia di Catania, sesta con 13,5 milioni, e Messina, nona con 8. LL/Agipro
Roma
Poco più di 470 milioni: è quanto è stato speso in giochi (al netto delle vincite) nel comune di Roma nel corso dei primi sei mesi del 2017, secondo dati dei Monopoli di Stato elaborati da Agipronews. In totale, considerando la popolazione adulta, ogni romano in un semestre ha destinato ai giochi 164 euro. Più dei napoletani (154) ma meno dei milanesi (200). La voce più rilevante è quella che riguarda slot e Vlt, per i quali sono stati spesi circa 271 milioni di euro. Volano anche i Gratta e Vinci, che incassano quasi 70 milioni. Seguono Lotto (54,3), Superenalotto (25,4), Bingo (24,8), scommesse sportive (16,4), ippiche (6,5) e virtuali (6,4).
Napoli
Poco più di 145 milioni: è quanto è stato speso in giochi (al netto delle vincite) nel comune di Napoli nel corso dei primi sei mesi del 2017. In totale, considerando la popolazione adulta, ogni partenopeo in un semestre ha destinato ai giochi 154 euro. La voce più rilevante è quella che riguarda slot e Vlt, per i quali sono stati spesi circa 53 milioni di euro. Fortissimo, come da tradizione, il Lotto, che incassa 41,3 milioni (solo a Roma va oltre, ma con una popolazione più che tripla). Seguono le scommesse sportive (15,5), i Gratta e Vinci (14,5), Superenalotto (8), Bingo (8), scommesse virtuali (6,9) e scommesse ippiche (2,1).
Milano
Duecentosettanta milioni: è quanto è stato speso in giochi (al netto delle vincite) nel comune di Milano nel corso dei primi sei mesi del 2017. In totale, considerando la popolazione adulta, ogni milanese in un semestre ha destinato ai giochi 200 euro. La voce più rilevante, riferisce Agipronews, è quella che riguarda slot e Vlt, per i quali sono stati spesi circa 142 milioni di euro, che fanno di Milano la seconda città d’Italia, dopo i 271 milioni di Roma. Seguono Gratta e Vinci (36,1), Superenalotto (35,4) e Lotto (29,3), mentre il dato delle scommesse si assesta a 9,2 milioni.