(Adnkronos) – Giappone oggi 27 ottobre al voto anticipato. Sarà una giornata chiave per il neoeletto premier di centro-destra Shigeru Ishiba, che cerca di consolidare la propria posizione e rafforzare il supporto per il Partito Liberal Democratico (Pld) dopo i recenti scandali e il calo di consensi che attanaglia la storica forza di governo. Ishiba ha preso il posto di Fumio Kishida, dimessosi dopo esser stato stato travolto da accuse di corruzione.
Il nuovo premier, noto per le sue opinioni dirette e spesso critiche verso la leadership interna del Pld, ha vinto con un margine ridottissimo le primarie interne ed è considerato un outsider; nonostante ciò, l’1 ottobre ha ottenuto la maggioranza dei voti in Parlamento e ha prontamente deciso di sciogliere la Camera bassa, con l’obiettivo di capitalizzare il sostegno iniziale e ottenere una conferma popolare per la sua agenda politica. Gli elettori giapponesi sono ora chiamati a decidere tra continuità e cambiamento, con il voto che avrà un impatto su temi critici come il rilancio delle aree rurali e il sostegno alle famiglie a basso reddito, politiche che Ishiba ha messo al centro della sua campagna.
La vittoria del 67enne Ishiba nella corsa alla leadership del Pld aveva fatto credere nell’inizio di un nuovo corso. Ishiba, infatti era considerato l’alternativa moderata all’ultraconservatrice Sanae Takaichi, la sua principale rivale. Ex banchiere dalla voce pacata e con l’hobby di costruire modellini di aerei da guerra e navi, nei mesi scorsi Ishiba si è dichiarato favorevole ai matrimoni omosessuali, alle imperatrici regnanti e al diritto delle coppie sposate di usare cognomi diversi – cambiamenti sociali e culturali a cui il suo partito è storicamente opposto. Il premier aveva anche promesso di prendere provvedimenti severi contro i legislatori coinvolti in scandali finanziari e di rapporti con la Chiesa dell’Unificazione.
Tuttavia, forse per placare i suoi oppositori di destra all’interno del Pld, dopo l’elezione a premier Ishiba ha fatto marcia indietro su molto promesse, a partire dalla legge sui cognomi coniugali – in cui le donne prendono quasi sempre il nome del marito – e il divieto di matrimoni gay, che “richiedono un ulteriore esame”. Si è rifiutato di commentare qualsiasi riforma delle leggi giapponesi sulla successione al trono tra soli uomini. Il Partito Liberal Democratico (Pld) ha mantenuto il potere in Giappone per 65 dei 69 anni dalla sua fondazione nel 1955, e in tutti gli altri Stati membri Ocse – Paesi per lo più altamente sviluppati e democratici – nessun partito ha mantenuto il potere per così tanti decenni.
Dal 1999, il Pld governa quasi ininterrottamente grazie al sostegno del partito centrista e d’ispirazione buddhista Komeito. Oggi però, le principali sfide elettorali riguardano l’economia stagnante e l’alta inflazione che dal 2022 ha ridotto il potere d’acquisto della popolazione, problemi che il governo precedente non è riuscito a risolvere efficacemente. Oltre a queste questioni economiche, Ishiba ha promesso un aumento delle misure di sicurezza con un focus sulla creazione di una rete difensiva in Asia orientale che ricordi la Nato, in risposta alle tensioni crescenti con la Corea del Nord e la Cina.
L’opposizione principale, rappresentata dal Partito Costituzionale Democratico (Pcd) di centrosinistra, mira a capitalizzare le difficoltà del governo e ha proposto riforme sociali più incisive e misure economiche per contrastare l’inflazione e la stagnazione dei salari. Anche il Partito Comunista Giapponese e l’alleanza Reiwa Shinsengumi, pur minoritari, stanno cercando di guadagnare terreno, ma le loro possibilità di imporsi restano ridotte a causa del sistema elettorale giapponese, che favorisce i partiti più grandi. Il sistema elettorale giapponese prevede 465 seggi alla Camera dei rappresentanti, con 289 eletti attraverso collegi uninominali e 176 assegnati tramite rappresentanza proporzionale.
Il Pld ha storicamente goduto di un forte supporto nelle zone rurali e nelle aree con popolazione anziana, grazie alle sue politiche conservatrici e l’accento sulla continuità economica. Tuttavia, lo storico partito sembrerebbe sempre più in calo di popolarità nelle grandi città, dove risiedono molti elettori giovani e progressisti che tendono a sostenere partiti di opposizione, come il Partito Costituzionale Democratico e il Partito Democratico per il Popolo, capaci di attrarre elettori sensibili a temi come la trasparenza, l’equità sociale e la sostenibilità economica.
La competizione di domani sarà dunque una prova per Ishiba e il Pld, che potrebbero incontrare una resistenza crescente, soprattutto se l’opposizione riuscirà a unire le forze in alcune circoscrizioni chiave. Tuttavia, il forte sostegno tradizionale di cui godono i liberal-democratici dovrebbe assicurare loro una buona posizione, anche se il voto potrebbe riservare sorprese e confermare o modificare l’assetto di una coalizione di lunga data.
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