Dopo il sold out della scorsa stagione Germano Lanzoni torna con “Ci aggiorniamo! Dipendenze croniche di massa” e una tournée che parte dal Teatro Nuovo di Milano e tocca per la prima volta città fuori dalla “sua” Lombardia. Lo spettacolo scritto dallo stesso Lanzoni e da Walter Leonardi, musiche originali di Orazio Attanasio e Germano Lanzoni, proseguirà dopo la data meneghina Torino, Bologna e Roma, per riportare in scena e far conoscere la tradizione del teatro canzone.
Lanzoni attore, comico, speaker, autore, docente, formatore, consulente, produttore e chi più ne ha più ne metta…durante lo spettacolo è solo sulla scena, unicamente in compagnia della chitarra del maestro Orazio Attanasio e racconta l’uomo contemporaneo alle prese con le “dipendenze” che accompagnano, anche senza volerlo, le nostre scelte quotidiane. La smania del successo e del guadagno, il divertimento obbligatorio, la droga del sesso con le spassose distinzioni del caso tra la visione dell’uomo e della donna che quando si concede ragionando col corpo vuole il tuo cervello e la tua anima…la dipendenza dalla frenesia cittadina, la mania del cibo sano “viviamo da malati per morire sani”; l’attaccamento morboso ai social e ad internet, perché tutti vogliamo essere eternamente in “vetrina”…. e tanto altro.
Ispirandosi alla tradizione comica degli anni 60/70 (da Walter Valdi a Giorgio Gaber) Germano Lanzoni conduce il pubblico con ironia e sarcasmo nel suo mondo obbligandolo ad analizzarsi e a ridere anche e soprattutto di se stesso, senza cattiveria ma solo con una buona dose di umorismo. Non mancano momenti di racconto personali tra cui la parentesi particolarmente toccante sulle sue figlie e quella relativa al padre grazie al quale ha amato Milano e i suoi district, quando ancora si chiamavano quartieri, il divertente racconto dell’attico in cui ha vissuto a Brusuglio di Cormano, gli aneddoti da cortile e l’immancabile promessa paterna: “Quando torni ti do il resto…” che è comunque un upgrade rispetto al padre che le prendeva in anticipo…
Immancabili ovviamente i riferimenti agli stereotipi della più diffusa “milanesità” ripresi anche ne “Il Milanese Imbruttito” il famoso personaggio e fenomeno social di cui da qualche anno è diventato il volto e ruolo che gli è valso la notorietà a livello nazionale trasformandolo nell’archetipo del milanese per eccellenza e che Lanzoni stesso afferma sia ispirato al “dogui”.
Lo show è una continua “altalena emozionale” risate fragorose e momenti di riflessione “vestiti” di grande ironia, segno di cultura e intelligenza, come nel caso della canzone sulla rivoluzione che intona: “La rivoluzione la vogliamo tutti quanti? Si! Ma senza troppi sbattimenti…” riferendosi probabilmente a un’Italia che parla di cambiamento da sempre ma che si perde in chiacchiere accampando scuse senza mai passare ai fatti.
La parte conclusiva dello spettacolo è invece dedicata all’aspetto spirituale, Lanzoni ci racconta la sua idea di un’eventuale nuova discesa sulla Terra dei profeti delle varie religioni con una proiezione molto personale e divertentissima riguardo il Cristianesimo: Gesù per il suo ritorno non sceglierebbe Roma ma Milano, “cavalcando” un fortuna-drago e incontrando anch’Egli, nonostante la sua divina ascensione difficoltà a trovare parcheggio.
Definendosi un giullare, Lanzoni parla del punto di vista sulla realtà che può essere profondamente differente a seconda di come si voglia viverla: soggiogati dall’ansia o ridendo dei problemi.
“E’ la volontà che cambia la realtà…” e conclude rivolgendosi al pubblico: “Nella vita la moneta più importante non è bitcoin e nemmeno l’euro o il dollaro ma il tempo…Grazie per avermi dedicato il vostro”
Non solo uno spettacolo ma un vero e proprio viaggio con un capitano d’eccezione…
Ladies and Gentlemen: Mister Germano Lanzoni.