Abbiamo ancora negli occhi le immagini di Angela Merkel che parla accorata ed emozionata al suo popolo. Sentiamo ancora echeggiare le sue parole in un discorso coraggioso che trasuda umiltà e che non ha remore a dichiarare la necessità di misure più stringenti per fermare l’ondata di contagiati e morti in Germania. Così, dopo il discorso della Merkel, dal 16 dicembre, la Germania è in lockdown totale.
La situazione in Germania
Nel giorno in cui è stato pronunciato quel disperato discorso, la Germania aveva contato, nelle ultime 24 ore, 590 morti, un numero “non accettabile” per la cancelliera. A una settimana di distanza il bilancio è drammaticamente aumentato a 952 morti e 27728 nuovi contagi in 24 ore. La regione più colpita è la Sassonia dove, in sette giorni, si sono registrati 550 contagi ogni 100mila abitanti e 1560 positivi su 3000 tamponi effettuati. Con questi numeri la cancelliera non ha avuto difficoltà a incassare l’ok dei Lander per il passaggio da un lockdown soft a uno più strong. L’accordo, sembra, sia stato raggiunto in non più di un’ora.
Il lockdown totale proposto dalla Merkel in Germania
Vediamo quali sono i provvedimenti anti Covid adottati dalla Germania per attuare il lockdown totale in vista del Natale:
- negozi chiusi a eccezione di alimentari e farmacie;
- saloni di parrucchiere e centri estetici chiusi;
- scuole e asili nido chiusi;
- divieto di assembramento;
- divieto di consumare alcolici all’aperto;
- aziende chiuse;
- ricorso per chi può allo smart working.
Per i giorni di festa le riunioni familiari sono limitate a due nuclei familiari per un massimo di cinque persone, si potrà partecipare alle funzioni religiose purché si rispetti la distanza di un metro e mezzo tra le persone e non si canti. A Capodanno saranno banditi i fuochi d’artificio.
I sostegni alle aziende
Se le aziende saranno costrette a chiudere il governo le sosterrà con adeguati sussidi. Ognuna di loro, secondo quanto annunciato dal ministro delle Finanze, potrebbe avere fino a 500mila euro al mese. Il piano, infatti, prevede una spesa di 11 miliardi di euro mensili. Con questo lockdown la Germania ha dato prova di grande senso di responsabilità. Si è dimostrata capace di correggere la rotta quando la situazione lo ha richiesto. Sarà perché parliamo di un Paese la cui economia non è logorata dal cancro dell’evasione fiscale? O perché il suo governo ha preferito agire invece che perdersi in sterili polemiche e scontri politici? Comportamenti lontani anni luce da quelli visti in Italia dove ogni DPCM è preceduto da riunioni fiume, scontri con regioni e opposizioni e sulla quale in un momento così drammatico aleggia anche lo spettro di una crisi di governo.
In copertina foto di Alexander Migl