Gennaio 2022, inizia un nuovo anno per la scuola italiana che da oggi segna il suo “ritorno in classe“. Purtroppo, proprio il mondo scolastico nostrano, negli ultimi giorni, è stato al centro di nuove misure anti-covid che ha generato non poche polemiche.
Il ritorno in classe a Gennaio, nuove regole
“Abbiamo dato regole chiare per un rientro in presenza e in sicurezza. La decisione presa dal governo tiene conto, da un lato, dei dati sanitari e dell’evoluzione della pandemia, dall’altro rappresenta una scelta chiara che tutela la possibilità per studentesse e studenti, tenendo conto del diverso grado di vaccinazione raggiunto e del diverso grado di scuola, di continuare a frequentare in presenza, a garanzia di un’uguaglianza sostanziale di accesso al servizio scolastico”.
Con queste parole il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi ha presentato le nuove regole che da oggi in poi regoleranno la vita quotidiana delle classi in caso di positività al Covid. Le misure cambiano per ogni grado scolastico:
- Scuola materna: al primo caso di positività nel gruppo classe scatta immediatamente la quarantena per tutti
- Scuola elementare: al primo caso di positività parte la sorveglianza con testing ma le lezioni in presenza non vengono fermate per chi risulta negativo al test antigenico rapido o molecolare. Quest’ultimo dovrà poi essere ripetuto 5 giorni dopo. Al secondo caso di positività scatta la DAD per tutti.
- Scuole medie e superiori: Con il primo caso di positività scatta l’autosorveglianza e utilizzo delle mascherine ffp2. Con due positivi va in Dad chi non è vaccinato o chi non ha ricevuto la dose booster dopo 4 mesi dalla scadenza del primo ciclo vaccinale. Chi ha “completato” il ciclo vaccinale potrà tornare in classe utilizzando le mascherine ffp2. Con tre positivi, infine, tutta la classe va in Dad per dieci giorni.
L’ANP protesta
C’è, però, chi non è d’accordo con le nuove misure promosse dal MIUR e dal CTS, Comitato Tecnico Scientifico. Ad esempio, l’Associazione Nazionale Presidi non ci sta a queste nuove regole. Il presidente dell’Associazione, Antonio Giannelli, è infatti molto critico circa la decisione di distinguere tra vaccinati e non vaccinati in presenza di positivi: “è una misura discriminatoria”. Il ministro Bianchi risponde che si tratta, invece, di “un intervento molto articolato che va incontro alle richieste delle Regioni: si va in Dad solo per 10 giorni, in modo che si sappia prima quando inizia e quando finisce”.