I nativi ecologici sono i giovani appartenenti alla ben più nota generazione Z, di cui fanno parte i nati tra il 1997 e 2012.
Oltre ad essere la generazione digitale, nata con il boom di smartphone e nuove tecnologie. I nativi ecologici sono molto sensibili alle tematiche Green, grazie soprattutto alla sedicenne svedese Greta Thunberg, si sono avvicinati alle tematiche ambientali. Greta infatti, ha saputo smuovere un intera generazione non solo di giovanissimi, ma è stata in grado di scuotere le coscienze dei grandi della terra: istituzioni, personaggi noti e gente comune, centrando l’urgenza e la necessità di pensare concretamente alla salute del nostro pianta, per preservarne il futuro di intere generazioni.
Questa filosofia di vita e nuovo approccio green, ha smosso le masse, ponendo l’accento su un tema centrale: la sostenibilità ambientale.
Già nel 2009 la conferenza Onu svoltasi a Copenaghen sul tema dei cambiamenti climatici, ha posto le basi per pianificare le prime vere azioni da mettere in atto. Ogni stato membro si è impegnato, in misura diversa, a ridurre entro il 2050 drasticamente le emissione di anidride carbonica.
Molte aziende si sono gia mosse in tal senso nel cercare di ridurre la propria carbon footprint, attraverso la riduzione delle emissioni o la compensazione. Per compensazione si intende: rimettere in circolo energia pulita nella stessa quantità di emissioni non green.
Mentre si intende per carbon footorint : l’equivalente in Co2 di emissioni di gas effetto serra. Può essere prodotta da un azienda o attraverso un servizio sia direttamente che indirettamente. Siamo quindi tutti coinvolti nella gestione della nostra carbon footprint.
I nativi ecologici sono particolarmente attenti alla tematica di sostenibilità.
E la riversano nei propri comportamenti, nello stile di vita e negli acquisti.
I temi più sentiti sono il riciclo, la filiera produttiva, la pulizia degli oceani, la piantumazione degli alberi, il consumo di cibo da allevamenti sostenibili .
Il riciclo dei materiali di scarto è legato anche all’economia circolare, la possibilità di ridare vita, rigenerare i materiali non più utilizzati. Il tema del riuso allunga il ciclo di vita del bene, ridandone dignità ed importanza.
La pulizia degli oceani invece, si occupa di liberare sia le plastiche finite in mare, che le microplastiche. Materiali nocivi per i pesci che non sono apparentemente evidenti, ed essendo molto piccoli si infiltrano nelle acque, tanto da essere confuse dai pesci come cibo e quindi essere ingeriti.
La piantumazione degli alberi consente di ripopolare foreste e giardini. Aumentando il polmone verde del pianeta, oggi è possibile tramite delle App comprare questi alberi e poterne seguire la crescita in qualunque parte del mondo.
I nativi digitali sono anche molto informati su tematiche ambientali e selettivi nella scelta delle aziende con cui lavorare e con cui fare acquisti.
Zalando ad esempio ha inserito nel suo sito una “etichetta” verde per gli acquisti dei prodotti che rispettano i criteri di sostenibilità. In questo modo l’acquirente potrà effettuare uno shopping consapevole e green, contribuendo allo sviluppo di una filiera sostenibile.
La presa di coscienza di tutto quello che sta succedendo al nostro pianete, rappresenta un grande passo in avanti. Genera la giusta motivazione per la volontà di agire di un intera generazione.
Il cambiamento climatico è la conseguenza di una gestione poco attenta, alle emissioni e alla fragilità del nostro ecosistema negli anni.
Oggi i nativi ecologici hanno la volontà invertire il percorso, agendo in piena consapevolezza e responsabilità verso il pianeta che li “ospita”. Sono digitali, social, e proprio grazie alla digitalizzazione trasformano servizi e prodotti più fruibili ed eco friendly