Un generatore di azoto è un dispositivo progettato per produrre azoto gas in modo continuo e affidabile. Funziona sfruttando processi di separazione dell’aria per concentrare l’azoto presente nell’aria stessa e isolare il gas dall’ossigeno e da altri componenti. Questo processo viene spesso chiamato “generazione di azoto on-site” perché il gas viene prodotto direttamente sul luogo di utilizzo, eliminando la necessità di acquistare, trasportare e immagazzinare azoto in bombole o serbatoi.
Ci sono diversi metodi utilizzati nei generatori di azoto, ma il più comune è il processo di separazione per membrana o quello di adsorbimento di azoto. Nel processo di separazione per membrana, l’aria viene spinta attraverso una membrana selettiva che permette all’azoto di passare più facilmente rispetto all’ossigeno e ad altri gas. Nel processo di assorbimento, l’aria viene fatta passare attraverso un materiale assorbente, come il carbonio attivo o una zeolite, che trattiene selettivamente l’ossigeno e altri gas, lasciando l’azoto libero da impurità.
I generatori di azoto sono utilizzati in una vasta gamma di settori industriali e commerciali. Ad esempio, nell’industria alimentare, l’azoto viene utilizzato per il confezionamento sotto vuoto e per preservare la freschezza di prodotti come snack, caffè, olio d’oliva. Nell’industria elettronica, l’azoto viene impiegato per proteggere i componenti sensibili dall’ossidazione durante la saldatura. Nell’industria chimica, l’azoto è usato come gas inerte per ridurre il rischio di reazioni indesiderate. Inoltre, i generatori di azoto trovano impiego anche in applicazioni mediche, di ricerca e nell’industria automobilistica, tra gli altri settori.
I generatori di azoto sono strumenti fondamentali anche nel settore enologico, specialmente nelle cantine vinicole e per diversi motivi:
Conservazione del vino
Nei processi di vinificazione e in cantina, la conservazione del vino è una priorità assoluta. L’azoto viene utilizzato per creare un ambiente inerte all’interno delle botti, delle taniche o dei serbatoi, riducendo così l’ossidazione del vino e preservandone la freschezza, il sapore e l’aroma. L’azoto impedisce il contatto del vino con l’aria, riducendo il rischio di deterioramento dovuto all’ossidazione.
Spinta dei liquidi
I generatori di azoto vengono utilizzati per spingere liquidi come il vino attraverso i sistemi di tubazioni senza l’introduzione di aria o ossigeno. Questo processo, noto come spinta inerte, è essenziale per evitare la contaminazione del vino e garantire la sua integrità durante il trasferimento o l’imbottigliamento.
Tappatura sotto vuoto
L’azoto viene anche impiegato nel processo di tappatura sotto vuoto delle bottiglie di vino. Questo metodo consiste nell’eliminare l’aria all’interno della bottiglia prima della tappatura, sostituendola con azoto. Questo riduce il rischio di ossidazione del vino all’interno della bottiglia, mantenendo la sua freschezza e prolungandone la shelf-life.
Protezione degli ambienti di invecchiamento
Nelle cantine dove vengono conservati vini pregiati o invecchiati, l’azoto viene utilizzato per mantenere un ambiente controllato e privo di ossigeno all’interno delle bottiglie o dei contenitori. Questo aiuta a preservare le caratteristiche organolettiche del vino durante il processo di invecchiamento, mantenendo la sua complessità e la sua qualità nel tempo.
Miglioramento della qualità del vino
Utilizzando azoto di alta purezza, le cantine vinicole possono garantire che il gas utilizzato per proteggere il vino sia privo di impurità, garantendo così la qualità e l’integrità del prodotto finale. Un controllo accurato dell’atmosfera in cui viene conservato il vino contribuisce a mantenere le sue caratteristiche organolettiche e a garantirne una migliore stabilità nel tempo.
In sintesi, è sempre più diffuso l’utilizzo dei generatori di azoto nelle cantine vinicole proprio perché risulta fondamentale per garantire la qualità, la conservazione e la stabilità del vino durante tutti i processi di produzione, conservazione e imbottigliamento, sottolineando così il ruolo cruciale della tecnologia nel preservare l’eccellenza enologica.
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