Nasce sulle sponde del Tirreno, il mare del mito, un gemellaggio culturale tra Genova e Sorrento, la Campania e la Liguria. Questa collaborazione artistica tra le due regioni bagnate dal Tirreno ha antiche radici che risalgono all’anno 2004 quando Genova fu la Capitale Europea della Cultura. E proprio nel capoluogo ligure si è appena conclusa la seconda sessione di “Comunicare l’arte”, un progetto di cultura e marketing territoriale ideato e diretto da Mario Esposito nell’ambito del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”.
Dopo un grande evento-spettacolo svoltosi a Piano di Sorrento (nel cuore della penisola sorrentina) a fine anno 2016, la macchina organizzativa, che premia e valorizza le storie e le opere di interpreti, comunicatori del panorama artistico, ha fatto quindi tappa a Genova dal 12 gennaio scorso presso ilPalazzo della Meridiana, inserito nel circuito Unesco dei Rolli.
A fare da trait d’union la mostra di Giuseppe Leone “Il Viaggio – Mediterraneo racconti su conchiglia” (a cura di Caterina Viziano), un percorso artistico con opere e conchiglie – cammei di Torre del Greco cui l’artista sannita ha affidato la propria narrazione, che spazia dal mito alle cronache attuali. Dopo l’intervento istituzionale del presidente di Palazzo Meridiana Davide Viziano l’open event ha visto l’artista campano in dialogo conEnrico Natoli, presidente di Federpreziosi Liguria. Le conclusioni sono state poi affidate agliassessori alla cultura del Comune di Genova e della Regione Liguria, Carla Sibilla e Ilaria Cavo.
“Dopo la bella mostra che Leone fece anni addietro alla Accademia Ligustica questo nuovo passaggio a Palazzo della Meridiana consolida una presenza genovese fatta di grande capacità artistica, ma anche di doti umane di straordinario valore”, sottolinea il presidente di Palazzo Meridiana Viziano. La mostra fa parte di un progetto ampio, articolato ed itinerante su territorio nazionale. “Comunicare l’arte è una missione che riparte dalle radici della cultura occidentale per ricostruire il senso smarrito di una identità messa a dura prova dai cataclismi e dai terribili eventi di cronaca che stanno segnando questo periodo: immigrazione, terremoti, emergenze. Giuseppe Leone racconta tutto questo in una mostra, in un viaggio-racconto e riesce a trovare una conciliazione dialettica tra l’apollineo e il dionisiaco, l’arte e l’artigianato, il tempo della contemporaneità e il mito di una civiltà millenaria”, racconta Mario Esposito. Una vetrina d’eccellenza quindi per la Campania e le sue potenzialità produttive, nella connessione tra l’arte e l’artigianato, la cultura e l’alta moda.
“L’eccellenza nella lavorazione del cammeo è uno dei volani su cui deve puntare la nostra regione“, commenta l’artista, già docente all’Accademia di Belle Arti di Napoli . “Si tratta qui del superamento di una pura e raffinata dimensione artigianale che la conchiglia come materia e la preziosa lavorazione offrono per raggiungere un risultato artistico, scaturito dal confronto stimolante tra il programma iconografico da me ideato e l’abilità narrativa dei maestri incisori e orafi di Torre del Greco, tra i quali Francesco Scognamiglio. Ho lanciato con energia questa sfida che è anzitutto culturale per offrire ai giovani artisti e alle economie locali nuova linfa nella riscoperta del fare e nell’invito a percorrere la via di un artigianato che possa farsi arte e viceversa, nella piena integrazione tra tecnica e idea, creatività e materia“.