(Adnkronos) – Oltre 100 morti, centinaia di feriti. La strage di civili Gaza, stavolta durante la distribuzione di aiuti, è l’ennesima pagina nera della crisi in Medioriente in un quadro in cui l’accordo tra Israele e Hamas diventa sempre più complesso. Israele respinge le accuse mentre scorrono le immagini del caos alla rotonda di Nabulsi in Al-Rashid Street. Migliaia di persone stremate attorno ai camion che distribuiscono aiuti all’alba. I soldati israeliani aprono il fuoco, i camion si mettono in marcia. Nel marasma, oltre 100 morti, con molte persone travolte dai mezzi pesanti.
Le forze di difesa israeliane hanno sparato colpi di avvertimento nel tentativo di disperdere la folla che si era avventata contro un convoglio di aiuti nel nord della Striscia di Gaza, “non c’è stato alcun raid”, dice il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, in una conferenza stampa a Tel Aviv, durante la quale propone la ricostruzione dei fatti. “L’Idf ha coordinato un convoglio di 38 camion per fornire ulteriore assistenza umanitaria ai residenti del nord di Gaza”, dice Hagari, secondo cui mentre gli aiuti si avvicinavano ai gazawi, “a migliaia si sono precipitati sui camion, alcuni hanno iniziato a spingere violentemente e a calpestare altri gazawi fino alla morte, saccheggiando le forniture umanitarie”.
Ammesso che “lo sfortunato incidente ha provocato decine di morti e feriti”, il portavoce precisa: “I nostri carri armati erano lì per proteggere il corridoio umanitario per il convoglio di aiuti. I nostri droni erano presenti per fornire alle nostre forze un’immagine chiara dall’alto. Alle 4.45 del mattino, una folla ha teso un’imboscata ai camion degli aiuti, fermando il convoglio”.
Hagari mostra un video con le immagini dei carri armati dai quali i soldati “cercano cautamente di disperdere la folla con colpi di avvertimento… quando le centinaia di gazawi sono diventate migliaia e la situazione è sfuggita di mano, il comandante ha deciso di ritirarsi per evitare di colpire le migliaia di gazawi che si trovavano lì”.
“Si può vedere quanto fossero cauti quando facevano marcia indietro. Stavano indietreggiando in modo sicuro, rischiando la propria vita, senza sparare alla folla”, dice ancora il portavoce, assicurando: “Le Idf operano secondo le regole di ingaggio e il diritto internazionale. Nessun raid è stato condotto contro il convoglio”. E ricorda che operazioni del genere sono state condotte “nelle ultime quattro notti, senza alcun problema”, ribadendo infine che “la nostra guerra è contro Hamas, non contro il popolo di Gaza”.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres “condanna l’incidente avvenuto oggi nel nord di Gaza, in cui più di cento persone sono rimaste uccise o ferite mentre cercavano aiuti salvavita” e ribadisce la necessità di un cessate il fuoco immediato, come dice un portavoce. Secondo Guterres “i civili disperati di Gaza hanno bisogno di aiuto urgente, compresi quelli del nord assediato, dove le Nazioni Unite non sono state in grado di fornire aiuti per più di una settimana”.
Il segretario generale “ribadisce il suo appello per un immediato cessate il fuoco umanitario e per il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e chiede ancora una volta misure urgenti affinché gli aiuti umanitari” arrivino a Gaza. possano arrivare a Gaza e attraversarla per tutti coloro che ne hanno bisogno”. Guterres infine si dice “sconvolto dal tragico bilancio umano del conflitto a Gaza, in cui sono state uccise più di 30.000 persone e ferite oltre 70mila”.
Joe Biden ammette che la strage di palestinesi a Gaza complicherà i negoziati, anche se afferma di “non avere ancora una risposta” su cosa sia effettivamente successo. A chi gli chiede se si aspetta ancora il cessate il fuoco entro lunedì, il presidente risponde: “La speranza è l’ultima a morire, sono stato al telefono con persone nella regione, probabilmente non lunedì, ma ho speranza”.
Ed alla domanda se teme che quello che è successo a Gaza possa complicare il quadro dei negoziati ha poi risposto: “Lo so che lo farà”. Riguardo alla dinamica dell’incidente, Biden dice che “stiamo controllando in questo momento, ci sono due versioni contrastanti di quello che è successo, non ho ancora una risposta”. Il riferimento è al fatto che mentre le autorità di Gaza hanno detto che gli israeliani hanno aperto il fuoco contro i palestinesi in attesa degli aiuti alimentari, uccidendo 104 persone e ferendone 280. Gli israeliani, pur ammettendo di aver aperto il fuoco colpendo 10 palestinesi, sostengono che la maggioranza delle vittime è provocata dalla calca e dai camion presi d’assalto che hanno perso il controllo.
Biden, intanto, scavalca il premier israeliano Benjamin Netanyahu e si muove autonomamente sul fronte diplomatico con un colloquio con l’emiro del Qatar, Tamim Bin Hamad Al-Thani. I due leader sottolineano che “il tragico e allarmante incidente” di Gaza” evidenzia l’urgenza di arrivare a una conclusione dei negoziati al più presto possibile e di ampliare il flusso dell’assistenza umanitaria a Gaza”.
Biden parla anche con il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi, con il quale concorda che “il rilascio degli ostaggi risulterebbe in cessate il fuoco immediato e sostenibile a Gaza per un periodo di almeno sei settimane”, come riferisce la casa Bianca in una nota, nella quale si sottolinea che il presidente ringrazia la leadership di al Sisi “per la consegna di aiuti umanitari a Gaza”. I due presidenti evidenziano come “un periodo di calma prolungata possa essere reso più duraturo, l’aumento dell’assistenza umanitaria e di come il cessate il fuoco potrebbe assicurare che questa arrivi ai civili in difficoltà in tutta la Striscia”.
La gente si accalca su questi camion perché ha fame, perché ha bisogno di cibo, perché ha bisogno di medicine e di altra assistenza. E questo ci dice che dobbiamo fare di più per far arrivare l’assistenza umanitaria”. Anche l’Italia prende posizione.
“Ho appreso con profondo sgomento e preoccupazione la drammatica notizia di quanto accaduto a Gaza”, dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “È urgente che Israele accerti la dinamica dei fatti e le relative responsabilità. Le nuove e numerose vittime civili impongono di intensificare immediatamente gli sforzi sui negoziati in atto per creare le condizioni per un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi”.
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