(Adnkronos) – Dopo che Israele ha dichiarato il controllo della parte settentrionale di Gaza, compresa Gaza City, secondo le ultime news sulla guerra di oggi, 17 novembre 2023, ci sono indicazioni che un’offensiva di terra nel sud potrebbe essere imminente. Il premier israeliano Benjamin Netanyahuha intanto ammesso che “stiamo cercando di fare il minor numero possibile di vittime civili. Ma purtroppo non ci stiamo riuscendo”. Ieri sono stati lanciati volantini su quattro comunità a est di Khan Younis, la più grande città nel sud della Striscia, avvertendo le persone che vivono lì di “dirigersi verso i rifugi conosciuti”.
Gaza sotto assedio
Ma nell’enclave sono rimasti pochi posti sicuri. Le organizzazioni umanitarie affermano che qualsiasi mossa da parte di Israele nel sud di Gaza potrebbe peggiorare notevolmente una situazione umanitaria già grave. All’interno del territorio assediato, gli abitanti di Gaza si trovano ad affrontare la “possibilità immediata di morire di fame” poiché la carenza di carburante paralizza la produzione e la distribuzione di cibo, ha avvertito il Programma alimentare mondiale (WFP). Anche a Gaza è in corso un ” blackout totale delle comunicazioni ” a causa della carenza di carburante, ha detto il capo dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA), Philippe Lazzarini.
Netanyahu ammette: “Non riusciamo a ridurre le vittime civili”
“Ogni vittima civile è una tragedia” e “non dovrebbero essercene perché stiamo facendo tutto il possibile affinché i civili siano lontano dai pericoli, mentre Hamas sta facendo di tutto perché siano in situazioni di rischio”, ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un’intervista alla Cbs. “Cercheremo di concludere il lavoro con il minor numero possibile di vittime civili, è quello che stiamo cercando di fare – ha detto – Ma purtroppo non ci siamo riusciti”.
Nell’intervista Netanyahu ha anche detto che Israele aveva “forti indizi” sulla presenza di ostaggi trattenuti da Hamas nell’ospedale al-Shifa. “Avevamo forti indizi – ha affermato – ed è uno dei motivi per cui siamo entrati nell’ospedale”. “Abbiamo informazioni di intelligence sugli ostaggi, ma meno ne parlo e meglio è”.
—internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)