(Adnkronos) – Israele si opporrà al ritorno dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) a Gaza dopo la guerra contro Hamas. Lo ha annunciato il primo ministro, Benjamin Netanyahu, durante una conferenza stampa a Tel Aviv, sottolineando che “le pressioni internazionali non ci fermeranno”.
“Non ci sarà un’autorità civile che educhi i propri figli a odiare Israele, a uccidere gli israeliani, a eliminare lo Stato di Israele. Non potrà esserci un’autorità che paga le famiglie degli assassini in base al numero di quanti (israeliani, ndr) hanno ucciso. Non può esistere un’autorità il cui leader 30 giorni dopo non abbia ancora condannato il terribile massacro (del 7 ottobre, ndr)”, ha affermato il premier, riferendosi al presidente dell’Anp, Mahmoud Abbas.
“Deve esserci qualcos’altro lì. Ma in ogni caso dobbiamo avere un controllo di sicurezza”, ha aggiunto. Netanyahu ha poi assicurato che “qualsiasi pressione internazionale non cambierà la nostra convinzione che è nostro diritto e dovere difenderci”. “I leader mondiali devono continuare a mostrare il loro sostegno a Israele e non cedere ad alcuna pressione”, ha aggiunto Netanyahu, secondo cui “se vogliamo la pace e la sicurezza e garantire il futuro dello Stato di Israele, dobbiamo eliminare Hamas”. Quindi ha lanciato un monito a Hezbollah nel giorno in cui c’è stato anche un nuovo discorso del leader della formazione sciita, Hassan Nasrallah.
Israele è “totalmente preparato” sul fronte settentrionale ossia verso il confine con il Libano, ha dichiarato, spiegando di aver avvertito Hezbollah che entrare in guerra con Israele sarebbe un “errore fatale” che “determinerebbe il destino del Libano”. Riferendosi poi a Hamas, il primo ministro ha sottolineato che Israele “non si fermerà finché non avrà completato la sua missione” e che il suo unico scopo è “la vittoria”, aggiungendo che Hamas ha “perso la presa” su Gaza e ora non ha “nessun posto dove nascondersi”. E’ sempre più drammatica intanto la situazione dell’ospedale al-Shifa di Gaza. Le autorità israeliane ritengono che il leader di Hamas a Gaza Yahya Sinwar si nasconda proprio sotto l’ospedale e la struttura è stata colpita più volte nelle ultime 24 ore.
Secondo il ministero della Sanità della Striscia, personale medico e pazienti non riescono a lasciare la struttura, “completamente assediata” dai carri armati israeliani. L’ospedale è privo di acqua, cibo ed elettricità e a causa dei blackout elettrici sono morti due neonati prematuri. Da parte loro le forze israeliane (Idf) sostengono che l’ospedale “non è sotto assedio”, ma ci sono scontri con i “miliziani di Hamas” nel complesso che lo ospita. “C’è stata molta disinformazione da Gaza oggi.
Non c’è assedio, ripeto nessun assedio, all’ospedale di al-Shifa. Il lato est dell’ospedale è aperto per il passaggio sicuro degli abitanti di Gaza che desiderano lasciarlo”, ha premesso il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari, annunciando che Israele aiuterà ad evacuare i bambini dell’ospedale. Diversa la versione di Medici Senza Frontiere, secondo cui nelle ultime 24 ore l’ospedale di al-Shifa è stato colpito più volte dalle forze militari israeliane, anche il reparto maternità e la medicheria. Ci sono numerosi morti e feriti, denuncia Msf, i cui medici stanno ancora lavorando all’interno della struttura dove si trovano centinaia di pazienti.
Il valico di frontiera di Rafah che collega la Striscia di Gaza all’Egitto sarà riaperto oggi, ma solo ai possessori di passaporti stranieri. Lo ha annunciato l’autorità di frontiera di Gaza, secondo quanto riportano le tv satellitari arabe.
—internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)