(Adnkronos) – Il primo fine settimana di Ramadan, il mese sacro all’Islam che inizierà sabato 10 marzo, potrebbe essere l’occasione propizia per il raggiungimento di un accordo per una tregua nella Striscia di Gaza e per lo scambio tra ostaggi e detenuti palestinesi. Lo sostiene un funzionario di Hamas citato a condizione di anonimato dal Wall Street Journal. Secondo la fonte è improbabile che si raggiunga un accordo prima dell’inizio del Ramadan, ovvero in questa settimana. Sempre secondo il Wall Street Journal, funzionari di Egitto e Qatar ritengono che almeno da una settimana si siano persi i contatti con i leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar.
Secondo fonti citate a condizione di anonimato da Channel 12 e Ynet, invece, Sinwar non ha alcuna intenzione di raggiungere un accordo sul cessate il fuoco con Israele nei prossimi giorni e spera in una escalation di violenza durante il Ramadan. Oggi Kamala Harris, vicepresidente degli Stati Uniti, dovrebbe incontrare Benny Gantz, ministro del Gabinetto di guerra israeliano. I due interlocutori dovrebbero discutere in particolare dell’accordo che potrebbe garantire un cessate il fuoco di 6 settimane nella Striscia di Gaza e consentire il ritorno a casa degli ostaggi rapiti il 7 ottobre.
Gantz è arrivato a Washington per una visita cruciale, senza l’l’autorizzazione del primo ministro Benjamin Netanyahu: un chiaro segnale di divergenze ai vertici dell’esecutivo. Il ministro incontrerà martedì il segretario di Stato americano Antony Blinken e nel corso della sua missione vedrà anche il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, nonché membri repubblicani e democratici del Congresso degli Stati Uniti. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)