Con la graduale ripartenza, si chiude un periodo in cui proprietari e pet di casa si sono ritrovati forzosamente insieme per tanto tempo… ma come hanno vissuto il lockdown i gatti di casa? Cosa ne resta in termini di relazione tra gatti e famiglia umana? Se lo è chiesto Feliway, il brand per la serenità dei gatti, che ha realizzato sul questo tema un sondaggio presso la sua community digitale in 6 paesi del mondo, tra cui l’Italia, scoprendo tanta resilienza “felina” e che non tutto il male viene per nuocere.
Il rapporto con i gatti durante il lockdown
Durante il periodo di permanenza a casa l’89% dei proprietari di felini in Italia (82% a livello internazionale) ha trascorso più tempo del solito con il proprio gatto: “Un tempo insieme ideale per rafforzare la relazione ma durante il quale diversi proprietari hanno notato comportamenti alterati e manifestazioni di disagio” nota Francesca Frigerio, responsabile marketing di Feliway in Italia. In questa fase, diversi proprietari (33%) hanno osservato dei cambiamenti nel comportamento del gatto, con una maggiore ricerca di attenzioni e coccole (52%), mostrando più affetto (41%) e con più pianti e miagolii (28%). Le cause? Il 75% attribuisce l’alterazione del comportamento ad una diversa routine della famiglia, il 51% a nuove abitudini nella relazione con il gatto e il 35% pensa che un fattore di stress sia avere sempre tutta la famiglia in casa per tutto il tempo.
Questione di spazi
“Nella prospettiva del gatto, se da un lato c’è la felicità per avere più tempo a disposizione in compagnia del proprio umano di riferimento, dall’altro c’è stato il rischio di perdere i propri spazi e i propri tempi per il riposo e l’autonomia” dice Frigerio. “Tra i proprietari che hanno notato il disagio quasi un terzo ha fatto ricorso a Feliway, i feromoni felini in tutto simili a quelli naturalmente rilasciati in natura dai gatti per sentirsi tranquilli, e la grande maggioranza (71%) ha notato i benefici sul benessere del gatto” aggiunge Frigerio. “E il 42% ci dice che intende continuare a usarlo anche nella fase 2 e oltre, per dare al proprio gatto un messaggio di rassicurazione anche a fronte dei cambiamenti ancora in corso e che verranno”. C’è anche chi ha messo in campo anche altre attività e altri modi per dare sollievo al gatto in stato disagio: nell’81% dei casi chi lo ha fatto, ha puntato su attività di gioco insieme, il 44% gli ha proposto nuovi giocattoli, il 27% ha creato nuovi posti dove si può nascondere e il 23% gli ha dato maggiore accesso a spazi esterni.
Quello che resterà di questo periodo di difficoltà vissuto insieme sembra essere una relazione più forte e soddisfacente: “Dal nostro sondaggio emerge che quasi il 50% dei proprietari (il 47% in Italia, il 43% globalmente) ritiene che la relazione con il proprio felino sia migliorata. Non tutto il male viene per nuocere, insomma. Complice il tanto tempo passato insieme, ora gatto e umano si conoscono meglio e comunicano meglio, rendendo la vita insieme più felice” commenta Frigerio. Resta però il pensiero, per il 35% dei proprietari, che anche il ritorno ad una nuova “normalità” potrebbe trasformarsi in una ulteriore causa di cambiamenti e dunque di stress.