La Raccomandazione del Consiglio del 22 aprile 2013 sull’istituzione di una garanzia per i giovani parte dal presupposto che la crisi ha colpito in primis proprio questa fascia sociale particolarmente vulnerabile. Ma perché vulnerabile? Tantissimi giovani non dispongono di esperienza professionale adeguata, il loro percorso di istruzione/formazione spesso non è commisurato all’eventuale futura occupazione, hanno un accesso limitato a risorse economiche ed infine versano in condizioni lavorative precarie, ammesso che abbiano un’occupazione.
“Garanzia Giovani”, Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile, si propone di rispondere a questa Raccomandazione, indirizzandosi a tutti i giovani di età compresa tra i 15 ed i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in nessun percorso formativo, i cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training). Sulla scia di diverse politiche attive a garanzia dei giovani applicate già da tempo nel Nord Europa, FORUM PA promuove un dialogo tra i rappresentanti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, delle regioni, delle imprese e del mondo giovanile per confrontarsi sulle opportunità, sulle misure del Piano e sulle azioni da perseguire per un’efficace attuazione. Con questo obiettivo sono stati previsti dei finanziamenti per i Paesi Membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%.
Riccardo Giovani (R.E TE. Imprese Italia e Direttore Relazioni Sindacali di Confartigianato Imprese) è così intervenuto durante il FORUM PA 2014, svoltosi a Roma a fine maggio. “Senza le imprese, senza i destinatari, il piano non gira. Se non si passa attraverso una fattiva collaborazione dei sistemi associativi, è difficile realizzare cose buone e positive. La questione non è far sì che Garanzia Giovani diventi un colloquificio, ma avere l’ambizione di creare posti di lavoro veri e di qualità. Questo perchè il dramma della disoccupazione è duplice: da un lato chi non è fattivamente occupato, con tutte le conseguenze del caso; dall’altro chi lavora ma si inserisce in un contesto dove c’è stata una perdita di valore e di remunerazione del lavoro nella distribuzione della ricchezza prodotta che è mostruosa. E questo non è frutto della crisi degli ultimi anni, ma è un processo iniziato più di venti anni anni fa: s’impoveriscono dunque sia i lavoratori dipendenti che quelli autonomi, ma soprattutto le imprese”.
A tal proposito, Marco Gay, nuovo presidente dei giovani imprenditori, ha sottolineato che non è certo una legge a garantire occupazione quanto invece la necessità che le imprese tornino a crescere e ad investire. Indispensabili sono dunque interventi che mirino a rilanciare l’industria manifatturiera ed a rimpolpare la competitività a 360°.
Le Regioni hanno una funzione di gestione delle attività e coordinamento di tutti i Servizi per l’Impiego. Hanno inoltre la responsabilità di attuare le azioni di politica attiva verso i giovani destinatari del Programma, rendendo disponibili le misure.
Ma quali sono queste misure?
1. Accoglienza. Presso uno sportello indicato dalla propria Regione si potrà essere informati, nella maniera più chiara possibile, sui contenuti e sui servizi previsti dal Programma in ambito regionale. Un operatore provvederà anche alla registrazione, qualora non sia già stata fatta.
2. Colloquio individuale da svolgere con un operatore presso il servizio competente assegnato dalla Regione. Nella fase terminale, raccolti tutti i dati, viene stilato un profiling, unitamente alle indicazioni per il percorso che più sembra adattarsi alle proprie caratteristiche (proseguimento degli studi, tirocinio formativo, esperienza lavorativa, avvio di un’attività in proprio).
3. Formazione. Questa fase contempla due possibilità:
– intraprendere un percorso formativo per acquisire una professionalità specialistica spendibile nel mercato del lavoro;
– reinserirsi nei percorsi formativi se si ha un’età inferiore ai 19 anni.
4. Accompagnamento al lavoro, svolto da un operatore accreditato. Dopo aver individuato le opportunità occupazionali più adatte al profilo del giovane (scouting) ed effettuato l’incrocio domanda/offerta (matching), l’operatore supporta il giovane nella realizzazione di un’esperienza lavorativa o di un contratto di apprendistato, assistendolo nella fase di preselezione e nell’iniziale inserimento in azienda.
5. Apprendistati. Ve ne sono di 3 tipi:
– appr. per la qualifica ed il diploma professionale
– appr. per la professionalizzazione o contratto di mestiere
– appr. per l’alta Formazione e la Ricerca
6. Tirocini. Durano 6 mesi e viene riconosciuta un’indennità mensile di non più di 500 euro, a meno che il tirocinio non venga svolto al di fuori del proprio territorio. Se si viene asssunti con un rapporto di lavoro subordinato entro due mesi dalla conclusione del tirocinio, il datore di lavoro riceve un incentivo economico.
7. Servizio civile. Ha la durata di un anno ed il guadagno mensile netto è di 433,80 euro. Per parteciparvi, bisogna avere tra i 18 e i 29 anni (non compiuti) e rivolgersi alle organizzazioni pubbliche o private che abbiano presentato idonei progetti all’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (UNSC) o all’Ufficio di competenza regionale e fare domanda di partecipazione alla selezione.
8. Sostegno all’autoimprenditorialità. Per i giovani fino a 29 anni che pensano di avere una buona idee imprenditoriale, sono previsti servizi in grado di rispondere ai diversi bisogni in fase di startup e nelle fasi successive. Se l’idea riceve un feedback positivo, sono previste facilitazioni nell’accesso al credito attraverso un Fondo di Garanzia, anche se non si dispone delle garanzie necessarie per ottenere un prestito bancario.
9. Bonus occupazionale per le imprese. Per promuovere l’inserimento occupazionale dei giovani, la Garanzia Giovani prevede delle agevolazioni per le imprese che assumono.
10. Formazione a distanza. Garanzia Giovani offre la possibilità di seguire percorsi di formazione online. Per accedere ai corsi è necessario entrare nella propria area riservata.
È possibile aderire all’iniziativa sino al 31 dicembre 2015 attraverso il nuovo sito nazionale www.garanziagiovani.gov.it, i portali regionali o direttamente al Centro per l’Impiego. Nella sezione “Aderisci” è descritta la procedura da seguire, le fasi operative e i tempi entro i quali si potrà usufruire delle misure offerte. Garanzia Giovani però è già al centro di polemiche. Stando agli ultimissimi dati di inizio luglio, in Italia sono 110.000 i giovani iscritti al programma a fronte dei solo 4.000 posti messi a disposizione dalle aziende.