L’ossessione per i video giochi diventa malattia mentale: il “gaming disorder“, ossia il disturbo da gioco è stato incluso nella lista dell’OMS delle malattie per il 2018.
Lo ha stabilito l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms): un disturbo è un “comportamento ricorrente o persistente di sufficiente gravità” da risultare un’invalidità significativa a diversi livelli.
Un simile comportamento lo si nota quando si dà priorità al gioco nonostante le conseguenze e lungo un periodo di un arco di tempo di almeno un anno.
Da diversi anni, ormai, gli studi mostrano come la dipendenza dai giochi sia associata a gravi conseguenze per la salute psicofisica della persona:
- drastica riduzione delle relazioni interpersonali
- riduzione/assenza di hobbies
- cattiva igiene del sonno
- calo delle prestazioni lavorative
- calo nelle prestazioni accademiche
- calo nelle abilità attentive
- aumento dell’aggressività e dell’ostilità
- aumento dello stress
- calo della memoria verbale
- aumento della solitudine
- aumento di peso
Gregory Hartl, portavoce dell’Oms, ha anche sottolineato che per ora si tratta solo di una descrizione a livello clinico del disturbo, non ci sono, quindi, opzioni per la prevenzione o la cura.