Il numero degli occupati nel settore dell’industria culturale è il più alto in assoluto rispetto agli altri settori dell’economia del lavoro. Questo il dato che maggiormente ha sorpreso i presenti, martedì 30/10, ospitati nel magnifico Palazzo Zevallos, durante il convegno organizzato per la presentazione della ricerca di SRM sul valore dell’industria culturale e creativa in Campania e il ruolo delle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Napoli.
– La ricerca realizzata da SRM (Studi Ricerche Mezzoggiorno, Centro Studi collegato al Gruppo Intesa San Paolo) ha voluto fornire dati precisi sull’impatto economico della cultura e sulle potenziali e naturali sue connessioni col turismo, laddove, fino ad oggi, si è discusso e polemizzato su posizioni contrapposte quasi mai basate su riscontri numerici e analisi approfondite, dimostrando il valore del settore che ha saputo sfidare con successo le tradizionali leggi economiche crescendo anche in periodi difficili di crisi.
– La ricerca intende inoltre stimolare un dibattito rivolto ad esprimere l’importante ruolo che la cultura riveste per il territorio napoletano e campano anche grazie al prezioso contributo apportato dall’impegno di Intesa Sanpaolo per la crescita del territorio attraverso le iniziative del Progetto Cultura, il programma nazionale della Banca entro il quale si sviluppa l’attività delle Gallerie d’Italia nella sede di Napoli, così come in quelle di Milano e Vicenza.
– Il binomio turismo-cultura si rafforza sempre più e la filiera culturale italiana, secondo stime, produce 255,5 miliardi di euro di valore aggiunto tra ricchezza diretta ed indotta, il 16,6% del valore aggiunto nazionale.
– La Campania e Napoli sono un hub della cultura del Mezzogiorno con 223 strutture presenti nella regione, pari al 17% del sud, terzo valore dopo Sicilia e Sardegna e decimo in Italia.
– Napoli ne è il perno col 38% dell’offerta campana complessiva tra pubblico e privato e la percentuale sale al 46,7% se si considerano solo gli Istituti Statali, attira, inoltre, ben il 75% dei visitatori della regione, attestandosi all’8° posto tra le province d’Italia più visitate e con una maggiore presenza di stranieri pari al 55,1% nel 2017.
– Importante, in questo scenario, il contributo di Palazzo Zevallos Stigliano che ha visto aumentare il numero di visitatori del 32,6% nel 2016 e del 20,5% nel 2017, risultato che in termini di VA, diretto e indotto, è pari a circa 13 mln di euro e sale a 20 mln se si considera la spesa complessiva data dalla somma dei costi degli allestimenti oltre alle spese dei visitatori.
– Paolo scudieri, presidente di SRM, ha aperto il convegno e introdotto i risultati della ricerca che è stata presentata dal direttore generale di SRM, Massimo Deandreis, e da Salvio Capasso, responsabile dell’area di ricerca “Economia delle Imprese” di SRM.
– Deandreis ha sottolineato quanto ancora sia possibile fare tenendo conto del potenziale inespresso della regione Campania dove l’offerta è in crescita ed in linea con la domanda e dove turismo+cultura sono il fattore chiave. Capasso ha ricordato il trend in aumento dei visitatori di GPZS e il suo impatto nell’offerta culturale napoletana con 20 mln spesi sul territorio.
– Federico Monga, direttore de il Mattino, ha introdotto e moderato la tavola rotonda che ne è seguita ed alla quale hanno partecipato Guido Guerzoni, professore di Storia Economica SDA Bocconi; il critico d’arte Luca Beatrice, che ha denunciato lo stato della scuola e l’inadeguata preparazione degli insegnanti alle nuove esigenze del Paese, un po’ addormentato sulle sue bellezze.
– Giancarlo Carriero presidente della Sezione Turismo Unione Industriali Napoli, ha sottolineato la casualità dello sviluppo turistico cittadino, dovuto ad una crescita spontanea e non organizzata, e l’urgenza di programmarlo e seguirlo anche in virtù della stratificazione culturale di Napoli, che non si identifica in un unico periodo storico ed è, di conseguenza, più complessa da promuovere. La buona gestione privata di alcuni istituti ha dato ottimi risultati, come nel caso della Cappella di San Severo, paragonabile al MANN per numero di visitatori o, come ha ricordato il direttore de Il Mattino, dell’iniziativa del direttore del Museo del Tesoro di San Gennaro, Paolo Jorio, che volle accompagnare personalmente a Parigi la collezione, sfidando la ritrosia cittadina e ottenendo un incremento di visite dei turisti francesi.
– Michele Coppola, direttore centrale Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa San Paolo e direttore Gallerie d’Italia, crede fermamente nell’investimento privato e duraturo e nella diffusione dell’idea che un museo privato abbia il medesimo valore di un museo pubblico. L’impegno di Intesa Sanpaolo è identico a Napoli come a Milano o a Vicenza e la sua politica culturale si prefigge di dimostrare la possibilità di aumentare i numeri, che per ora sono piccoli, attraverso la valorizzazione di un pezzo di cultura locale e l’apertura all’arte contemporanea internazionale con mostre pensate per sottolineare la vivacità e i contatti culturali di Napoli con città come la New York degli anni ‘80 o la Londra dei ’90. Attualmente è aperta la pubblico l’interessante ed originale mostra “London Shadow” curata da Luca Beatrice, che racconta lo spirito della rivoluzione inglese attraverso 23 opere di 16 artisti, da Gilbert & George a Damien Hirst.
– Le conclusioni sono state del presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco, compiaciuto dei dati occupazionali del settore cultura e del ruolo del privato nella sua gestione. Anch’egli si è espresso a favore della crescita degli investimenti privati e dell’adozione di un’efficace strategia di marketing, associata ai servizi necessari per lo sviluppo del turismo culturale.
– Se la cultura favorisce la crescita del territorio è anche vero che un territorio sano, con una buona qualità degli spazi e dei servizi pubblici e dell’accoglienza, genera un’immagine positiva che valorizza la cultura e aumenta l’appeal turistico del Paese.
– Il patrimonio culturale napoletano, campano e meridionale è estremamente ampio e diversificato, molto attrattivo ma anche fortemente frammentato. Napoli è solo settima fra le province meridionali nel rapporto tra residenti e visitatori ed offre, pertanto, ampi margini di miglioramento nei confronti dei diretti concorrenti del sud.
– La valorizzazione del patrimonio culturale richiede dunque precise azioni in grado di attivare un meccanismo virtuoso capace di connettere ricchezza artistica e museale e sviluppo economico territoriale.
– Il Gruppo Intesa San paolo ha siglato recentemente un accordo triennale di collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, (MIBACT) a sostegno dello sviluppo del sistema turistico e culturale italiano, offrendo nuove opportunità di sviluppo competitivo.