I leader del Gruppo dei Sette (G7) prendono posizione rispetto al conflitto russo-ucraino e rendono noti i principi che hanno abbracciato. Tutti rimangono decisi a stare con il popolo e il governo ucraino che resistono eroicamente all’aggressione militare della Russia.
Questo attacco non provocato e ingiustificato sta causando enormi sofferenze e una tragica perdita di vite umane, anche attraverso i bombardamenti sempre più indiscriminati di civili nelle scuole, nelle case e negli ospedali.
Il mondo dovrebbe unirsi nel chiedere al presidente Putin e al suo regime di fermare immediatamente il suo assalto in corso contro l’Ucraina e ritirare le sue forze militari. Siamo solidali con coloro che si oppongono coraggiosamente all’invasione dell’Ucraina.
Un’esortazione
Esortiamo la Russia a garantire un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli alle vittime del suo assalto in Ucraina e a consentire un passaggio sicuro per i civili che desiderano andarsene. Chiediamo e ci impegniamo a fornire sostegno umanitario, medico e finanziario ai rifugiati dall’Ucraina.
Dal 24 febbraio, i paesi G7 hanno imposto misure restrittive che hanno gravemente compromesso l’economia e il sistema finanziario della Russia, come evidenziato dalle massicce reazioni del mercato.
Oltre ai piani annunciati, faremo ulteriori sforzi per ridurre la nostra dipendenza dall’energia russa, assicurandoci al contempo di farlo in modo ordinato e in modo da fornire al mondo il tempo di garantire forniture alternative e sostenibili.
Sanzioni e fuga delle aziende straniere
Inoltre, le aziende del settore privato stanno lasciando la Russia con una velocità e una solidarietà senza precedenti. Bisogna essere al fianco delle nostre aziende che cercano un ritiro ordinato dal mercato russo; decisi a isolare ulteriormente la Russia dalle nostre economie e dal sistema finanziario internazionale.
Si accoglie con favore la preparazione in corso di una dichiarazione da parte di un’ampia coalizione di membri dell’OMC, compreso il G7, che annuncia la revoca dello status di nazione più favorita della Russia. La Russia non può violare gravemente il diritto internazionale e aspettarsi di trarre beneficio dall’essere parte dell’ordine economico internazionale.
E’ resa operativa la task force annunciata il 26 febbraio, che prenderà di mira le risorse delle élite russe e degli architetti della guerra. I pacchetti di sanzioni sono attentamente mirati in modo da non ostacolare la fornitura di assistenza umanitaria.
Si sottolinea e si sostiene il diritto del popolo russo a un’informazione libera e imparziale
Pronti a imporre ulteriori restrizioni alle esportazioni e alle importazioni di beni e tecnologie chiave alla Federazione Russa. Le aziende internazionali si stanno già ritirando dal mercato russo. Le élite che sostengono la macchina da guerra non dovrebbero più essere in grado di raccogliere i guadagni di questo sistema.
Le entità russe che sostengono direttamente o indirettamente la guerra non dovrebbero avere accesso a nuovi investimenti di debito internazionale. I cittadini sono uniti nell’opinione che i loro risparmi e investimenti non dovrebbero finanziare le società che sono alla base della macchina da guerra.
Insieme, si lavorerà per preservare la stabilità dei mercati energetici e la sicurezza alimentare a livello globale.