Si inaugura a Napoli presso l’Appartamento Storico del Domenichino, situato nel Museo del Tesoro di San Gennaro in via Duomo 149, la mostra d’arte dal titolo Fuori dalla plastica, percorso da costruire e riscoperta delle meraviglie della Terra. Organizzata dai Club per l’UNESCO di Napoli e di Bisceglie. L’esposizione si inserisce nell’ambito delle attività e iniziative dell’Autunno in Cappella 2018 e si avvale della direzione artistica del prof. Fortunato Danise, presidente del Club per l’UNESCO di Napoli.
Il tema dell’evento espositivo è di notevole attualità: tra telegiornali, documentari e campagne di sensibilizzazione sui media e in TV, si parla sempre più dell’eccessivo uso di plastica nella nostra vita quotidiana e della presenza pericolosa delle microplastiche in mare e in natura, dannose per la salute umana e per tutta la catena alimentare. L’iniziativa ha richiesto l’impegno comune di scuole, Istituzioni, geologi, scultori, pittori, fotografi, poeti, scrittori, musicisti e orafi. Il fine ultimo di questa operazione culturale sinergica è contribuire alla diffusione di valori e di comportamenti virtuosi, da parte di tutti, contribuendo alla formazione di una coscienza ambientale orientata ad uno sviluppo sostenibile.
Dalla Puglia espongono i seguenti artisti: Luigi Basile, Davide Bellaggi, Pina Catino, Vincenzo De Sario, Assunta Fino, Federica Francia, Giacomo Gesmundo, Giacomo Nello Stefano Miale, Luigi Palmiotti, Vitoronzo Pastore, Angelo Perrini, Amedeo Persi, Roberto Sibilano, 2° C D “ CAPUTI” di Bisceglie – Scuola Associata UNESCO (elaborati scelti – classi IV A B sede via XXV Aprile, classi IV E F G H plesso via Fani). Mentre il contributo della Campania sarà dato dai seguenti partecipanti: Renato Aiello, Loretta Bartoli, Francisco Antonio Basile Pascale, Stefania Colizzi, Carlo Cottone, Fortunato Danise, Carmine De Gregorio, Giovanni Di Cecca, Raffaele Giustino, Pasquale Manzo, Luciana Mascia, Aurora Micieli De Biase, Sabrina Montuoro, Francesco Rosa, Roger Peeraerts, Dario Pegna, Silvia Schettino, Arturo Vastarelli.
Al vernissage, dopo i Saluti delle Autorità, interverranno al simposio dal titolo “Viaggio nella TERRA…cotta” il prof. Danise con l’intervento sull’Arte della Terracotta a San Gregorio Armeno; il Cavalier Pina Catino, Presidente Club per l’UNESCO di Bisceglie con “Il RAPPORTO Bisceglia” sulla conoscenza storica dello stato della ceramica in Provincia di Bari di primo Ottocento. In questo rapporto Monsignor Bisceglia indica i principali centri di produzione della ceramica (Bisceglie, Terlizzi, Andria, Ruvo di Puglia, Fasano, Altamura, Poggiorsini, Noja, Noicattaro e Rutigliano), individuando chimicamente i vari tipi di argilla e gli smalti coprenti utilizzati e accompagnando lo scritto con notazioni igieniche e anche nocive dei vetri di piombo e antimonio, pericolosi per la vista; e la prof.ssa Margherita Calò, storico e critico dell’Arte con l’intervento Arte potere della rinascita. Si esibirà poi Giovanni Cigliano con“ I suoni della chitarra nell’incanto della natura”. Le Conclusioni saranno affidate al Vice Presidente Eccellentissimo della Deputazione alla Cappella del Tesoro, Don Riccardo Carafa Duca d’Andria e Castel del Monte, Conte di Ruvo.
La Mostra accoglie inoltre una sezione foto della Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA), che racconta la pluralità dei paesaggi del territorio pugliese l’interazione con le attività umane della regione pugliese. Attraverso pannelli fotografici che rappresentano “Paesaggi geologici della Puglia”, realizzati con il contributo del Parco Nazionale dell’Alta Murgia e del Parco Nazionale del Gargano, sotto il patrocinio dell’Ordine dei Geologi della Puglia, la mostra SIGEA Puglia intende contribuire alla diffusione della consapevolezza e conoscenza del patrimonio geologico come bene paesaggistico comune da salvaguardare. La Regione Puglia è tra le poche regioni italiane che presenta i tre differenti ambiti geologici: di “avampaese” (Gargano, Murge e Salento), di “avanfossa” (Fossa bradanica) e di “catena” (monti Dauni). Questi ambiti, coinvolti nel processo di formazione della catena appenninica meridionale, con i loro differenti caratteri geologici, caratterizzano la geodiversità della regione che si riflette sui diversi tipi di paesaggio.