Novanta opportunità di lavoro per giovani fundraiser in provincia di como. È quanto emerge da un rapido sondaggio lanciato lo scorso lunedì (27 ottobre) dalla Fondazione Provinciale della Comunità Comasca a cui hanno risposto 134 organizzazioni che perseguono finalità d’utilità sociale senza finalità di lucro nella nostra provincia (associazioni, fondazioni, comitati, cooperative sociali, parrocchie, ecc.). Alla domanda se fossero interessati a coinvolgere un giovane opportunamente formato per promuovere e coordinare le loro attività di raccolta fondi, 76 si sono dichiarati disponibili ad offrire loro un tirocinio extra curriculare, 6 un apprendistato, 5 un contratto a tempo determinato e 3 un contratto a tempo indeterminato.
Dal sondaggio è anche emerso come per quel che riguarda le attività di raccolta fondi vi siano in provincia di Como ampi spazi di miglioramento:
• Meno del 45% dichiara di avere un archivio, anche un semplice foglio Excel, con i contatti dei propri donatori;
• Solo il 17% ha un archivio contenente i contatti dei propri donatori potenziali;
• Meno della metà ha volontari attivi in attività di raccolta fondi;
• L’80% non ha personale retribuito per seguire tale attività, neppure a tempo parziale;
• Solo nel 19% degli enti vi è stato qualcuno che nell’ultimo anno a seguito corsi di raccolta fondi o di comunicazione;
• Il 35% degli enti i componenti del consiglio o del direttivo hanno donato alla propria organizzazione.
Per trasformare queste opportunità in lavoro concreto e aiutare gli enti a sviluppare il loro potenziale, la Fondazione Comasca sta progettando un’iniziativa che, sfruttando le opportunità offerte da Garanzia Giovani, permetta di offrire ai giovani interessati la possibilità di usufruire di un’adeguata formazione abbinata ad un tirocinio annuale presso un ente non profit con l’obiettivo di sviluppare il piano di raccolta fondi per l’anno successivo e quindi porre le basi per lo sviluppo di un rapporto di lavoro più stabile.
Nel contempo, attraverso tale attività, ci si pone come scopo quello di aiutare gli enti del nostro territorio a sfruttare a pieno il loro potenziale, aumentare sensibilmente le donazioni a loro favore, permettere loro quegli investimenti necessari per migliorare la loro offerta e coinvolgere le loro comunità di riferimento, contribuendo così non solo a migliorare la qualità della vita del territorio, ma anche e stimolare la ripresa della nostra economia.
L’iniziativa verrà presentata pubblicamente martedì 11 novembre alle ore 17.00 presso il polo didattico di Sant’Abbondio – Università dell’Insubria sede di Como con la presenza, fra gli altri, di Luciano Zanin, il Presidente di Assif (l’Associazione Italiana fundraiser). Si tratta di un progetto fortemente innovativo che, oltre a coinvolgere alcuni fra i principali enti di formazione accreditati sul territorio, sta studiando, in collaborazione con le banche credito cooperativo presente sul nostro territorio e con Banca Prossima, la fattibilità di un meccanismo che permetta la creazione di un fondo di garanzia che possa essere utilizzato proprio per facilitare l’accesso al credito degli enti che perseguono finalità d’utilità sociale nel territorio della nostra provincia e che, troppo spesso, non sono in grado di fornire le garanzie reali richieste della banche.
Assieme allo sviluppo della Youth Bank, un’iniziativa per cui sono i ragazzi a selezionare e finanziare progetti elaborati da loro coetanei, alla promozione delle scuole aperte e ad altre proposte che verranno presentate nei prossimi mesi, è questa un’attività sviluppata nell’ambito del progetto Nonunodimeno, un’iniziativa volta a migliorare la condizione giovanile nella nostra provincia dalla culla alla carriera e che coinvolge le autorità del territorio, oltre che numerose organizzazioni e singoli cittadini che da diversi mesi si incontrano con cadenza quindicinale per costruire assieme una comunità che si prenda cura dei propri figli.
6 Novembre 2014
FUNDRAISING E FUNDRAISER
Scritto da Redazione CinqueColonne
Si tratta di un progetto fortemente innovativo che sta studiando, in collaborazione con le banche credito cooperativo la fattibilità di un meccanismo che permetta la creazione di un fondo di garanzia per facilitare l?accesso al credito degli enti che perseguono finalità d?utilità sociale.