You’re welcome. La proverbiale gentilezza degli inglesi nasconde oggi il vero volto di una metropoli che offre tanto ma che non regala niente e in cui ogni giorno che passa è sempre un giorno nuovo. Italiani se ne trovano, eccome, nelle pizzerie da Holborn (sede dello splendido British Museum) a Notthing Hill, tra i mercatini di Camdem Town e le sfolgoranti luci di Picadilly Circus. La realtà occupazionale londinese è cambiata – ci dice Andrea – napoletano emigrato a Londra che vive lì ormai da sette anni. La sensazione è che oggi sia un po’ più difficile trovare lavoro qui: c’è molta più selezione e conta soprattutto quello che sai fare e la tua esperienza lavorativa più che le tue conoscenze e la tua formazione. Oltre ovviamente alla tua volontà e voglia di fare che non devono mancare mai.
Ogni giorno è qui come un nostro sabato: la vitalità e i ritmi con cui si vive quotidianamente sono davvero sorprendenti. Una mescolanza di razze, profumi, attività che rendono ogni giorno diverso e in cui il tempo scorre in un attimo. È pur vero, tuttavia, che bisogna rimboccarsi le maniche e mettersi in gioco da subito in questo Paese in cui l’ombrello è l’oggetto più comune, visto il clima non certo mediterraneo.
Tra gli italiani l’ospitalità non manca certo e gli alloggi sono facili da reperire: gli appartamenti, a due piani, sono solitamente condivisi da altri ragazzi che così possono far fronte alle spese di vitto più facilmente.
La vita è cara qui? Certo è più cara che in Italia ma dipende molto anche dallo stile di vita che vuoi avere qui. Supermercati, discount offrono discreta qualità dei prodotti a prezzi convenienti(un litro di latte a 1 £ ad es.)ma già se fumi ad esempio le spese aumentano e non poco (un pacchetto di sigarette costa minimo 8£). È facile spostarsi con la metro e i mezzi pubblici che offrono puntualità ed efficienza. Gli stipendi sono adeguati e ti consentono di far fronte almeno alle spese ordinarie e di mettere qualcosina da parte ci dice Andrea , che lavora regolarmente inquadrato presso un grande store di orologi nei pressi di Oxford Circus. La vita qui è impegnativa e si lavora a ritmi altissimi ma se sei in gamba sei gratificato adeguatamente e puoi prenderti delle soddisfazioni e perché no anche delle piccole rivincite personali.
Per iniziare a lavorare è necessario munirsi qui del NIN, il National Insurance Number, il numero di previdenza sociale che ti consente di essere assunto regolarmente, di godere dei contributi previdenziali e di agevolazioni fiscali. Una sorta di avallo del nostro Inps, per intenderci, che avviene dopo il superamento di un colloquio conoscitivo- motivazionale.
Andrea ma quali sono gli ostacoli, oggi, secondo te, per trovare a Londra un posto di lavoro? La concorrenza di altre nazionalità è diventata spietata: oggi molti manager preferiscono giovani ragazzi che non si limitano alla conoscenza dell’inglese ma padroneggiano anche quelle orientali , l’arabo, e rappresentano perciò capitale umano più attraente su cui investire.
Gli italiani continuano ad arrivare qui ma certo devono fare i conti con una realtà più complessa rispetto a qualche anno fa: il mercato oltremanica è saturo per l’elevata presenza dei nostri concittadini e non è un mistero che chi vuole emigrare oggi stia puntando ad altre realtà ancora poco conosciute come i Paesi scandinavi (Norvegia in primis)e americane come il Canada. Che ti senti di dire ai ragazzi che vogliono fare un’esperienza nel Regno Unito? Ben venga, è un’esperienza che ti apre la mente e ti fa vedere tutto con occhi nuovi ma non voglio illuderli, questo non è il Paese dei balocchi. La lingua non è un problema(dopo poco la impari) e le abitudini di vita non sono un ostacolo ma bisogna sfruttare le occasioni ed essere svegli perché vivere quotidianamente in una metropoli è una cosa, fare i turisti ne è un’altra.
First time in London?Enjoy your stay, then!