Nulla è rifiuto ma tutto può e deve tornare ad essere risorsa con grandi benefici per l’ambiente e la salute. E’ il caso dei rifiuti organici della città di Milano che, grazie al modello di raccolta porta a porta messo in atto da Amsa, vengono trasformati in ottimo compost, ideale per rifertilizzare i nostri terreni agricoli.
L’esperienza, con il suo portato ambientale e sociale, viene raccontata nel video “FROM FOOD TO COMPOST”, parte integrante del progetto “L’Expo del consumatore. Alimentazione: Energia per la Vita” messo a punto da Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori, Assoutenti e Confconsumatori e finalizzato a valorizzare la qualità del vino e del riso tipici della tradizione agroalimentare Iombarda.
Grazie alla raccolta dell’umido implementata da Amsa, la città di Milano ha ormai superato il 53% di raccolta differenziata, un dato di livello assoluto per una metropoli con più di un milione di abitanti; in media a Milano vengono raccolti 94 kg per abitante all’anno di scarti di cibo, un numero molto elevato se confrontato con ad es. i 45 kg di Vienna o i 31 kg di Monaco di Baviera (dati 2012). Per ogni tonnellata di rifiuto organico avviato al compostaggio si stima, inoltre, un risparmio di 94,9 kg CO2; con circa 135.000 tonnellate di scarti organici che si avviano ogni anno a compostaggio è quindi possibile ipotizzare un taglio di circa 12.810 tonnellate di CO2 annue.
Risultati che hanno fatto di Milano una case study di livello internazionale e che sono resi possibili grazie anche all’utilizzo di sacchi in bioplastica biodegradabile e compostabile secondo lo standard internazionale EN 13432 – impermeabili, igienici, traspiranti e idonei al trattamento in impianti di digestione anaerobica e compostaggio. La compostabilità dei sacchi, infatti, è una caratteristica essenziale per garantire la qualità della raccolta dei rifiuti organici e la loro trasformazione in compost di qualità.