Il ‘Rapporto statistico sulle frodi con le carte di pagamento‘, stilato annualmente dall’Ufficio Centrale Antifrode Mezzi di Pagamento (UCAMP) del Dipartimento del Tesoro, rivela che nel 2014 il fenomeno delle frodi associate alle carte di pagamento elettroniche risulta sotto controllo, con un considerevole aumento del totale dei pagamenti ‘genuini’, sia in valore sia in numero, rispettivamente del 4 per cento e del 6 per cento rispetto al 2013.
Diminuisce il valore delle frodi (transazioni non riconosciute e quindi contestate dal proprietario della carta) sul totale dei pagamenti genuini che passa dallo 0,0195% del 2013 allo 0,0189% del 2014. Paesi affini, come Francia e Regno Unito, mostrano dati più elevati, per entrambi intorno al 0,07 per cento, sia nel 2013 che nel 2014.
In particolare, il 2014, ha visto un consistente incremento dell’uso delle carte nei pagamenti via Internet: + 12,9% in valore , + 15,4% in numero delle transazioni. A questo incremento corrisponde un aumento dell’incidenza del canale Internet sul valore totale delle frodi pari all’11%.
Il valore medio delle frodi su tutti i canali è sceso da 177 a 151 euro. Un fenomeno che trova spiegazione nella possibile scelta della criminalità di moltiplicare e parcellizzare le transazioni allo scopo di eludere le soglie di attenzione degli istituti emittenti e degli utenti ai quali invece si raccomanda sempre la massima attenzione nel controllare l’estratto conto delle operazioni.
L’analisi della serie storica 2009-2014, mostra la tendenza all’aumento generalizzato delle transazioni effettuate con carte di pagamento, a cui fa riscontro, in linea con quanto accade negli altri Paesi, una crescente importanza del mezzo Internet nelle frodi con carta. Il rapporto analizza anche le manomissioni degli sportelli per il prelevamento automatico, che risultano ridotte del 60 per cento rispetto all’anno precedente, specialmente nelle regioni centro-settentrionali. In controtendenza le Isole, dove si assiste a un leggero aumento.
Le revoche delle convenzioni POS registrano un calo dell’8 per cento. A livello regionale si nota un marcato incremento in Emilia-Romagna, un lieve aumento in Campania, dove storicamente il fenomeno si concentra. In controtendenza la Sicilia, che presenta una significativa discesa.