Fritte dalle patate. L’Antitrust ha sanzionato con oltre un milione di euro quattro grandi colossi che producono patatine fritte in busta. Si tratta del gruppo San Carlo (350mila euro), Amica chips (300mila euro), Pata (250mila euro) e Ica Foods (150 mila). Il motivo? Messaggi pubblicitari ingannevoli e informazioni scorrette.
Nel suo comunicato L’antitrust ha specificato che dette aziende attribuivano ai loro prodotti false caratteristiche nutrizionali e qualità artigianali anziché industriali. Sulla scorta di diverse denunce sopraggiunte da privati e dall’Unione nazionale consumatori, L’Autorità garante ha deciso di sanzionare le 4 big della patata che tanta pubblicità e fan avevano accumulato in tutti questi anni. In particolare tutte le aziende in questione erano solite dichiarare un ridotto contenuto di grassi nelle loro confezioni quando invece non erano stati rispettate del tutto o in parte le percentuali di riduzione consentite dalla legge, utilizzando spesso la medesima evidenza grafica per quelli che in realtà dovevano essere diversi prodotti. L’olio d’oliva, in particolare, era spesso al centro dei loro spot mentre il suo uso era molto più basso nella realtà rispetto a quello di altri olii vegetali.
Addirittura per una di queste aziende c’è stato l’indebito accreditamento di proprietà salutistiche mai approvate dalla comunità scientifica o comunque non autorizzate dalla Commissione europea.
Nello stabilire l’ammontare delle sanzioni l’Autorità garante della concorrenza e del mercato presieduta da Giovanni Pitruzzella ha preso in esame anche la dimensione di ciascuno dei quattro big e la loro condotta nel corso del procedimento, attenuando l’ammenda quando abbia riscontrato l’impegno spontaneo o l’attuazione di misure preventive e idonee ad eliminare gli aspetti di ingannevolezza contestati, favorendo la trasparenza nei confronti dei consumatori.
La lotta ai prodotti ingannevoli pubblicitari non è certo una novità. Da anni molte sono le associazioni dei consumatori che lottano affinché sia tutelato un bene primario quale la salute. Soprattutto se in gioco c’è quella di soggetti più fragili come i bambini. E allora preoccupiamoci di leggere bene gli ingredienti prima di comprare un prodotto per sentito dire o perché quella pubblicità è fatta dal nostro attore preferito. Curare la salute è più importante di qualsiasi cosa. Non lo dimentichiamo.