Fräulein – una fiaba d’inverno è l’opera prima di Caterina Carone che il 13 aprile alle 19.30 inaugura in anteprima mondiale la 30a edizione del Bolzano Film Festival Bozen (13-17 aprile) alla presenza della regista e dei protagonisti, Lucia Mascino e Christian De Sica, quest’ultimo per la prima volta in un film d’esordio. La regista, prima di questo film, ha ottenuto alcuni importanti riconoscimenti per altri lavori, tra cui il Premio Solinas Documentario per il Cinema nel 2008, il Premio per il Miglior Documentario Italiano al Torino Film Festival nel 2009 e, l’anno seguente, una nomination al David di Donatello per il Miglior documentario di lungometraggio.
Il soggetto di Fräulein è stato scritto e sviluppato da Caterina Carone durante la 1a edizione di RACCONTI, lo Script Lab annuale della Film Fund & Commission dell’Alto Adige al quale la regista aveva partecipato come autrice. Il soggetto è stato poi presentato ad una platea di produttori durante un pitch organizzato dalla Film Commission stessa, venendo selezionato da tempesta di Carlo Cresto-Dina, che lo ha prodotto con Rai Cinema. Il progetto ha ricevuto il sostegno del Film Fund altoatesino sia in fase di pre-produzione che di produzione.
Ad affiancare la produzione sul set molti ex allievi della ZeLIG – Scuola di documentario, televisione e nuovi media di Bolzano, scuola che la regista aveva frequentato dal 2004 al 2007. Le riprese sono state realizzate interamente in Alto Adige, sull’altopiano del Renon, a pochi passi da Bolzano, per sette settimane.
“Nel corso delle settimane di ripresa” – racconta la regista – “il Renon era diventa-to per tutti noi il paese immaginario di cui parlava la mia storia, con il lago ghiac-ciato, i boschi e le architetture sospese nel tempo. Vestita da Fräulein, con quella sua ispirata energia che sempre aveva Lucia Mascino se ne andava in giro con l’Apecar sulle strade dell’Altopiano come se ci vivesse da sempre e mi emoziona-vo molto quando dalla finestra del mio appartamento vedevo Christian De Sica in piedi prima di tutti gli altri, presto presto la mattina, dirigersi verso il reparto dei costumi col sorriso, pronto per una nuova giornata di lavoro. C’era un grande spirito di gruppo e anche nei momenti di difficoltà, quando il tempo era poco e qualcosa andava storto, nessuno dei miei compagni di viaggio mi ha mai fatto mancare la fiducia, la professionalità, il desiderio di costruire assieme quello che io per prima vedevo”.