Il progetto presentato dalla cordata Cnr nell’ambito dell’area strategica ‘Proposte metodologiche per la mappatura della pericolosità da frana connessa a eventi sismici (frane sismo-indotte), sviluppate anche sulla base di verifiche geomorfologiche dirette e di processi di back analysis’, si propone di avanzare le conoscenze scientifiche e le capacità di prevedere le frane sismo-indotte.
L’Unità Operativa composta dai ricercatori dei tre istituti del Cnr – Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi), Istituto di geologia ambientale e geoingegneria (Igag), e Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente (Irea) – è coordinata dal dott. Fausto Guzzetti, direttore del Cnr-Irpi.
Alla base del progetto c’è l’idea che la franosità sismo-indotta sia un fenomeno complesso che debba essere investigato a scale spaziali e temporali diverse. Il progetto implementa l’idea sviluppando e verificando un quadro metodologico unico e un insieme coerente di strumenti modellistici, interpretativi e previsionali per la valutazione e la zonazione della pericolosità da frana sismo-indotta.
Il problema della franosità sismo-indotta è affrontato a tre scale geografiche – la scala sinottica nazionale, la mesoscala regionale e la scala locale – e a due scale temporali – la scala della pianificazione territoriale e della difesa del suolo (pre-evento) e la scala dell’emergenza sismica e della risposta rapida di protezione civile (post-evento), considerando le caratteristiche della franosità sismo-indotta nei principali contesti geologici, geomorfologici e sismo-tettonici italiani.
“Ci aspettiamo – afferma il dott. Guzzetti – che le conoscenze scientifiche acquisite e le metodologie sperimentate nel territorio italiano possano essere applicate ad altre aree geografiche e in contesti geologici e sismo-tettonici simili“.