(Adnkronos) – “Il blocco arrivato in testa è quello del Front Populaire, ora dobbiamo avere la possibilità di governare”. Così il primo segretario del Partito socialista francese, Olivier Faure, in dichiarazioni rilanciate da Bfmtv, dopo i risultati delle elezioni legislative in Francia. Faure si è detto “pronto ad assumere l’incarico” di premier, “ma – ha puntualizzato – nel dialogo con i nostri alleati”. “Non può esserci per nessuno – ha detto – una pretesa di egemonia”. Il presidente francese Emmanuel Macron sarà lontano da Parigi per almeno 48 ore, tempo di partecipare al vertice dei leader della Nato a Washington. Ma di quelle 48 ore la coalizione di sinistra francese, uscita vincitrice dal ballottaggio di domenica, potrebbe approfittarne per imporsi a Matignon.
E’ quanto temono gli esponenti più vicini al presidente francese che, secondo fonti citate da Le Figaro, starebbero cercando di convincere Macron ad annullare la visita per gli Stati Uniti in programma per domani mattina. Mentre proseguono le trattative in vista della formazione di un nuovo esecutivo in Francia, i dirigenti di governo e di partiti vicini a Macron stanno facendo pressione per evitare che si assenti. ”Non è questa la strada da seguire. Non è il caso di non andare” al vertice della Nato, hanno risposto fonti dell’entourage di Macron contattate da Le Figaro.
”Il presidente andrà al vertice della Nato”, hanno ribadito altre fonti. Ma secondo un ministro del governo uscente, che ha preferito rimanere anonimo, ”la sinistra si metterà d’accordo sul nome di un primo ministro e noi dobbiamo organizzarci per essere pronti. Però se il presidente va negli Stati Uniti per due giorni, non faremo nulla”. Insomma, ha avvertito un altro ministro sempre a condizione di anonimato, occorre avviare negoziati rapidi perché è in corso ”una gara di velocità. Andare a Washington per tre giorni quando ogni giorno conta significa speculare sul fatto che la sinistra non riuscirà a mettersi d’accordo. Se ci riusciranno, la pressione al suo ritorno sarà molto forte”.
Sulla difficoltà a sbarrare la strada al Nouveau Front Populaire (Nfp), il ministro ha affermato: ”Se fossi di sinistra organizzerei una manifestazione davanti all’Eliseo brandendo le chiavi”. Inoltre, considerato l’inizio della nuova legislatura il 18 luglio, ”ci sono cose di cui possiamo discutere fino al 17 e non dopo. Occorre avere il tempo necessario per condurre un negoziato globale che possa tener conto delle posizioni chiave dell’Assemblea” nazionale. Gilles Pennelle, direttore generale del Rassemblement National, si è dimesso. La conferma è arrivata a Bfmtv dopo le notizie di Le Monde secondo cui ha rassegnato ieri le dimissioni. Pennelle è stato eletto alle europee del 9 giugno.
Con i risultati del voto per le legislative anticipate il partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella ha visto aumentare i seggi all’Assemblea nazionale senza però raggiungere l’auspicata maggioranza. Intanto la Procura di Parigi ha aperto un’indagine nei confronti di Marine Le Pen con il sospetto di finanziamenti illeciti alla sua campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2022. Lo riporta l’emittente Bfmtv citando proprie fonti attendibili. L’inchiesta giudiziaria è stata aperta lo scorso 2 luglio, hanno precisato le fonti. Quello che viene contestato è il prestito, da parte di una persona giuridica, a un candidato in campagna elettorale.
Quindi l’accettazione, da parte di un candidato in una campagna elettorale, di prestiti elargiti da una persona giuridica. Contestata anche l’appropriazione indebita di beni da parte di soggetti che esercitano funzioni pubbliche e la frode commessa ai danni di una persona pubblica. La fonte giudiziaria citata da Bfmtv ha spiegato che è stato contestato anche il reato di falsificazione e l’uso di falsi. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)