Dopo una lunga malattia ieri è morto Francesco Nuti. In seguito a un incidente domestico avvenuto nel 2006 aveva riportato un grave trauma cranico che lo aveva costretto sulla sedia a rotelle e tolto l’uso della parola. La figlia Ginevra, avuta con la ex compagna Annamaria Malipiero, si prendeva cura di lui da allora ed è stata proprio lei a dare la notizia della morte del padre sui social. L’incidente avvenne in un momento in cui la carriera del regista stava conoscendo un certo declino mentre gli anni Ottanta e Novanta erano stati il suo periodo d’oro.
Gli esordi nel cabaret
Nato a Prato il 17 maggio del 1955, visse nel capoluogo toscano la sua infanzia e giovinezza. La sua passione per la recitazione iniziò già durante gli anni di scuola quando scriveva di suo pugno i primi monologhi. Assunto presso un’industria tessile locale continuò a coltivare la sua passione fino a quando, alla fine degli anni Settanta, non fu notato da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci. I due stavano cercando un comico che sostituisse Antonio Catalano nel loro trio i “Giancattivi”. La collaborazione all’interno del trio durò fino al 1982 quando decise di approdare al mondo del cinema da solo. Gli anni con la Cenci e Benvenuto furono l’occasione per fare esperienza nel mondo della radio e della televisione. Si può dire che la carriera cinematografica di Francesco Nuti iniziò insieme ai suoi compagni con il film diretto da Benvenuti “Ad ovest di Paperino”. La pellicola riproponeva il loro repertorio.
Il cinema da solista
Il debutto da solista nel cinema gli attribuisce i primi riconoscimenti. Nel 1983, infatti, vince il David di Donatello e il Nastro d’Argento come migliore attore protagonista per il film “Io, Chiara e lo Scuro”. La pellicola, diretta da Maurizio Ponzi, narra le vicende di Francesco Piccioli, un impiegato d’albergo la cui vita (e le disavventure) gira intorno al biliardo. Al suo fianco c’è Chiara, interpretata da Giuliana De Sio, che cerca di aiutarlo nelle sue rocambolesche vicissitudini. Molte delle scene in cui Nuti gioca al biliardo sono reali. L’attore aveva una certa passione e bravura per questo sport.
Francesco Nuti dietro la macchina da presa
“Io, Chiara e lo Scuro” e il mondo del biliardo continueranno ad accompagnare Nuti anche quando deciderà, dopo poco, di passare dietro la macchina da presa. Il suo primo film da regista “Casablanca, Casablanca” sarà un sequel di quel film e gli guadagnerà altri due riconoscimenti. Il secondo David di Donatello come migliore attore protagonista e il premio come miglior regista esordiente al Festival internazionale del cinema di San Sebastián. E’ il periodo d’oro di Nuti che dirige altri film di grande successo: “Tutta colpa del paradiso” (1985), “Stregati” (1986), “Caruso Pascoski (di padre polacco)” (1988), “Willy Signori e vengo da lontano” (1989) e “Donne con le gonne” (1991).
I film che seguirono non riuscirono a ripetere il successo dei precedenti OcchioPinocchio del 1994 fu un vero flop mentre i film seguenti “Il signor Quindicipalle” (1998), “Io amo Andrea” (2000) e “Caruso, zero in condotta” (2001) non ebbero grande riscontro di pubblico. Il suo ultimo film sarà “Concorso di colpa” un poliziesco diretto da Claudio Fragasso.