Ed è Daniele Lepore, classe 1989, ad inaugurare la Mostra Fotografica dal titolo Animus Neapolis, coordinata da Luca Sorbo ed ideata da Renato Aiello e Luca Sorbo. La mostra sarà in scena dall’8 Novembre al 20 Novembre allo Slash art/msic, in Via Bellini, 45.
Giovane talento della fotografia, Daniele Lepore, fotografo free-lance per la testata Eroica Fenice, mette in scena un percorso narrativo visivo fatto di luci ed ombre, per raccontare e rivivere l’esperienza dolorosa di chi ha vissuto il carcere sulla pelle, nelle e tra le cose, dove il dolore sembra essere tangibile in uno scatto.
Il lavoro fotografico è stato realizzato agli inizi di ottobre presso l’ex carcere minorile Filangieri, ora struttura adibita per lo svolgimento di attività ludiche e ricreative organizzate da associazioni e/o privati.
Daniele non fotografa semplicemente luoghi, ma guarda attraverso di essi l’anima di chi li ha vissuti, scova i dettagli, guarda il passato attraverso il presente, e ciò che forse il suo lavoro ci rimanda è una sensazione percettiva di surrealtà, quando invece in ogni scatto traspare un angolo di vita, di verità. Sono stanze colme di dolore, graffiti attraverso cui è possibile ascoltare il flusso di pensieri di quei giovani detenuti rinchiusi in celle anguste, lontani dalla vita sociale, distanti dall’esperienza positiva di sé e dell’altro. Le sue foto sono frammenti di ciò che resta di quei luoghi, oramai intrisi di malinconia, quasi irriconoscibili perché afflitti dal tempo, dalla polvere, dal degrado in cui versano.
Daniele si è proposto di raccontare un pezzo di storia forse dimenticato, aiutandoci a rivivere, seppur indirettamente, le passioni e il desiderio di abbattere quelle mura suonando un pianoforte, dipingendo la propria anima su una parete, per farsi sentire, per non perdersi, per mantenere vivo il contatto con il proprio sé, senza perdere i propri confini. Una richiesta di aiuto la loro, forse, ma anche un modo per dire al mondo “io ci sono stato”.