Le ultime novità in materia di lavoro sono state approfondite dagli esperti della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, prendendo in esame in particolare i primi due decreti attuativi del Jobs Act e la Legge di Stabilità 2015. Un dibattito a 360 gradi in diretta sul canale Sky 897 e in streaming sul sito web dei consulenti e del Sole24ore che ha coinvolto l’Ordine dei Consulenti del Lavoro, rappresentato in prima fila dalla presidente del Consiglio Nazionale Marina Calderone, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi. Presenti anche funzionari di Inps e Ministero del Lavoro.
Alla domanda al ministro del Lavoro di Rosario De Luca, Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro nonché moderatore degli interventi, su quale fosse la percezione di questo momento all’indomani del Jobs Act, Giuliano Poletti ha risposto che bisogna attenderci un cambiamento e che “siamo fortemente motivati a definire le nuove norme ed a tenercele per un po’”. Desiderio di stabilità normativa, dunque, ma anche ottimismo per l’anno appena iniziato, durante il quale “il Pil tornerà a crescere”. Il vero problema, secondo Poletti è la governance, il modo di gestire il potere pubblico mediante una seria programmazione che riformi in tempi brevi anche la PA.
Anche Marina Calderone è d’accordo con il ministro quando dice che “occorre un processo di armonizzazione tra lavoro pubblico e privato” e che “la sfida deve essere anche quella della semplificazione reale, dell’efficienza e dell’efficientamento della pubblica amministrazione”. E, a proposito di PA, sul tema dell’esclusione degli statali sulle norme del licenziamento, il ministro ha rinviato volutamente la discussione in tema di riforma della PA stessa.
Tanti gli argomenti trattati, tutti di grande interesse per imprese e professionisti, così come i quesiti a cui i rappresentanti del ministero del Lavoro, dell’Inps e dell’Agenzia delle Entrate hanno dato risposta. Dai vantaggi contributivi del nuovo contratto a tutele crescenti alla discussa riforma in materia di licenziamenti, dal nuovo regime dei minimi ai sussidi previsti dal 2015 per i disoccupati, dalle agevolazioni irap alla tanto discussa certificazione unica. E ancora Tfr in busta paga, ammortizzatori sociali, bonus bebè, interventi in favore delle famiglie numerose fino ai contratti di solidarietà.
Bene il contratto a termine che, rimodulato dalle recenti semplificazioni, a detta dei consulenti funziona e garantisce la flessibilità di cui hanno bisogno le imprese. La trasformazione volontaria di un contratto a termine ante 2015, inoltre, vedrà la conversione in uno a tempo indeterminato a tutele crescenti.
Criticato invece l’apprendistato così come modificato dalla nuova normativa. Bisognerà salvaguardare l’impianto unitario e rivedere il potere delle Regioni per quanto concerne l’elemento formativo; in più è stata contestata l’esclusione di tale contratto, a tempo indeterminato, dalle ulteriori agevolazioni previste per le nuove assunzioni dalla Legge di Stabilità 2015.