Quest’anno la Formula 1 si contraddistingue per nuove importanti regole, che hanno come obiettivo quello di rendere le gare molto più equilibrate, per fare in modo di rendere competitive anche vetture che negli ultimi anni non sono mai riuscite a lottare concretamente per i vertici della classifica piloti e costruttori. Già qualche mese prima rispetto all’inizio del mondiale di Formula 1 del 2022, Nikolas Tombazis, responsabile tecnico FIA per le monoposto, aveva anticipato alcune sfaccettature del nuovo regolamento in diverse interviste. Tombazis, parlando del finale di stagione dello scorso anno, che ha visto trionfare Max Verstappen all’ultima gara decisiva contro il rivale Lewis Hamilton, andando anche oltre le quote sul Mondiale di F1, ci aveva già tenuto a sottolineare il fatto che il campionato di quest’anno sarebbe stato completamente diverso rispetto ai precedenti. L’obiettivo dichiarato, infatti, non è solo quello di avere delle prestazioni ravvicinate, ma anche di avere lotte in pista ravvicinate grazie alla nuova ed innovativa conformazione delle vetture.
Lo scopo è quello di favorire lunghe lotte in pista, senza portare gli pneumatici ad una condizione di surriscaldamento o di degrado troppo elevato. Tombazis aveva previsto che all’inizio del nuovo campionato alcune scuderie sarebbero state nettamente più veloci di altre, perché molto probabilmente avrebbero sfruttato al meglio le nuove regole. Le regole, seppur molto restrittive, vogliono portare ad una convergenza di valori, che faccia in modo che il mondiale risulti molto più equilibrato e che venga caratterizzato da una maggiore variabilità dei risultati. La riconoscibilità delle monoposto del 2022 è piuttosto simile a quella precedente, con elementi non sempre macroscopici di differenziazione concettuale tra essi.
Gli pneumatici con fianco riabbassato e l’incremento di peso di circa quaranta chili, tuttavia, costringono i piloti ad avere un comportamento dinamico differente rispetto a quello adottato nelle stagioni precedenti. Gli spazi in frenata si allungano ed è per questo che ciò si avverte soprattutto in quel frangente. A livello generale, possiamo tranquillamente affermare che le vetture del 2022 sono molto più veloci nei curvoni, mentre risultano essere più lente e stabili nelle curve particolarmente strette. Il maggior impegno fisico dei piloti è dato certamente da fattori quali il minore molleggio assicurato dal fianco delle gomme, il peso più elevato e l’incremento della velocità nelle curve. Il carico, perlomeno all’inizio, è inferiore rispetto a quello delle vetture del 2021, questo riequilibra notevolmente lo stress fisico.
Lo scorso anno è stato caratterizzato anche da una serie di contestazioni, che non hanno fatto altro che scaldare un ambiente già piuttosto infuocato. Impossibile dimenticare, a tal proposito, le proteste della Mercedes per quanto accaduto nell’ultima gara del mondiale, che ha permesso a Verstappen di conquistare il titolo iridato. A tal proposito, la FIA ha confermato una certa stabilità regolamentare, senza mettere mano alle regole. Nel corso della stagione si continuano e si continueranno ad ascoltare le soluzioni proposte dai vari team, ma la volontà è quella di non accettare concetti che vadano a produrre come effetto un aumento della turbolenza in scia.