La formazione nell’era digitale si adatta ad un contesto mutevole, proponendo nuove sfide in un momento dove tutto è eccessivamente fluido. Silvia Lepore socia fondatrice della società di consulenza H20 e Strength Based Coach ci racconta, quali sono le nuove strategie, per aiutare le persone in un percorso di crescita individuale.
Silvia, qual è tua Mission come StrengthsBased Coach?
In una frase: “Tirare fuori il meglio da ogni persona”.
Forse anche tu come me e come molti altri sei stata educata a porre l’accento sulle tue aree di miglioramento. Se penso alle donne (e non solo), tendiamo a essere madri, mogli, professioniste, figlie… perfette restando in una costante tensione che pone l’attenzione su quello che ci manca. Il cerchio è una figura perfetta. Ma noi non siamo cerchi, siamo stelle: abbiamo punte di eccellenza. Concentrarsi sulle “valli” ci porta a investire tante energie in cose che non riusciremo mai a fare in modo perfetto. E nel frattempo ne sottraiamo a ciò che invece ci riesce bene.
“Cosa succederebbe se spostassimo l’attenzione su ciò che funziona già, invece di concentrarci su ciò che non funziona?” E’ questa la domanda che pone uno strengthsbased coach… E con un metodo strutturato aiuta le persone a riconoscere i propri talenti e a valorizzarli per superare le proprie sfide. E questo significa anche migliorarsi, più in fretta e con maggiori risultati e soddisfazione.
In questo periodo è ancora più importante costruire sui propri talenti, perché aiuta a recuperare energie essenziali per affrontare le difficoltà e l’incertezza focalizzandosi su ciò che nel cambiamento rimane costante.
In questo scenario come potete dare un supporto concreto alle persone?
Molti scienziati, da Enstein a Hawkings, concordano nel definire l’intelligenza come la capacità di adattarsi al cambiamento. Cosa significa adattarsi a questo scenario così mutevole?
Secondo noi implica due cose:
1) “attrezzarsi” dotandosi delle competenze che servono per affrontare la “nuova normalità”. Stiamo sperimentando tutti la distanza fisica e per gestirla serve un nuovo skill set: comunicazione digitale, gestione delle relazioni a distanza, coordinamento team dispersi sul territorio, digital mindset non sono vecchie competenze con nuovi nomi, ma modi diversi di fare le cose.
2) scoprire quali sono i propri talenti e costruire su di essi. Perché per adattarsi al meglio bisogna far leva sulle proprie risorse oggi più che mai. E lo hanno capito bene le aziende che hanno rimesso al primo posto nelle agende HR il talent management. Dobbiamo ripartire dai talenti, intesi come i talenti delle persone (e non solo le persone di talento).
In un contesto mutevole e a distanza come deve cambiare la formazione, per continuare a supportare le persone nel loro percorso di crescita?
Da anni come H2O, sosteniamo che per aiutare le persone a crescere non basta un corso, ma serve un percorso. La differenza non è formale, ma sostanziale. Le neuroscienze ci insegnano che per cambiare non basta essere consapevoli di cosa modificare e come. Senza allenamento il cambiamento sarà momentaneo e la “dittatura delle abitudini” ci riporterà velocemente alle routine quotidiane. Se vogliamo davvero aiutare persone e organizzazioni a evolversi, dobbiamo “accompagnarle”.
Noi disegniamo percorsi di formazione che bilanciano teoria e pratica: metodi, tecniche, sperimentazioni e allenamento nel tempo. Il tutto in un contesto di apprendimento in cui ognuno abbia la possibilità di applicare quella competenza nel proprio ambito di lavoro. L’apprendimento in questo modo è facilitato perchè contestualizzato.
Io non sono una nostalgica della presenza ma siamo “animali sociali” e abbiamo bisogno del “con-tatto”. In attesa di un futuro che speriamo sfrutti al meglio le opportunità della presenza e del digitale, intanto cogliamo l’occasione per fare innovazione.
In sintesi, qual è la Fingerprint della vostra azienda H20?
Mi piace molto la metafora dell’impronta digitale perché riassume la nostra filosofia. Vogliamo aiutare le persone a lasciare la loro impronta in organizzazioni che, proprio grazie a questo, saranno sempre più performanti e “positive”. Questo è Human 2 Organization: reciprocità di benessere e risultati.
La formula dell’acqua ci rappresenta, perché l’acqua, come tutti i fluidi “si adatta alla forma dell’ambiente che la circonda ma mantiene le sue proprietà”. Così ci adattiamo alle organizzazioni che ci ospitano portando valore attraverso i nostri modelli e format. Per noi conta essere partner di risultato. Una delle prime cose che abbiamo fatto quando è scoppiata la pandemia è stata metterci a tavolino con alcuni nostri clienti e immaginare soluzioni coerenti alla nuova situazione per dare un supporto concreto e tempestivo alle persone e alle organizzazioni con cui lavoriamo.
Nella nostra missione c’è la ricerca e l’innovazione: cercare nuovi linguaggi, metodi, format… in risposta a esigenze e scenari che si evolvono. Viviamo in un contesto liquido in cui, come direbbe Bauman, “l’incertezza è l’unica certezza” e cosa meglio dell’acqua può adattarvisi?