Quanti sanno davvero che le nostre scelte alimentari influiscono sui cambiamenti climatici più di trasporti, riscaldamento degli edifici e consumo di energia elettrica? Eppure è così, perché le sole emissioni di gas serra sono generate per il 31% dalla produzione di cibo, mentre il riscaldamento impatta per un 23,6% e i trasporti “solo” per il 18,5%.
Il solo consumo di carne è responsabile del 12% delle emissioni totali, mentre i prodotti lattiero-caseari contribuiscono per il 5%. Tutti dati non trascurabili se si pensa che dal 1990 a oggi, le emissioni di gas serra derivanti dall’agricoltura sono aumentate del 20% e raddoppiate dal 1960. Su questo fronte, però, l’Italia appare più avanti rispetto ad altri grandi Paesi – secondo il Food Sustainability Index sviluppato da The Economist Intelligence Unit per Fondazione Barilla (BCFN), realizzato su un panel di 25 Paesi dei quali 19 del G20, e che analizza i luoghi dove si mangia “davvero bene”, oltre il gusto, ossia dove l’agricoltura è più sostenibile, si spreca meno il cibo e si mangia in modo più equilibrato, senza eccessi e carenze.
Siamo tra i primi 10 Paesi per agricoltura sostenibile – con ottime performance per la diversificazione nel settore agricolo e la gestione dei consumi idrici – e in Europa segniamo la migliore performance per emissioni di gas serra in agricoltura. Insomma, una situazione che, se da un lato appare positiva per il nostro Paese, richiede ancora grande attenzione e un impegno concreto da parte di tutti, partendo proprio da una maggiore consapevolezza delle sfide ancora da affrontare. Anche per questo, la Fondazione Barilla Center for Food & Nutrinion (BCFN) ha lanciato, in collaborazione con la Fondazione Thomson Reuters, il Food Sustainability Media Award, un premio internazionale per giornalisti professionisti e talenti emergenti che vogliono far luce sui paradossi del sistema alimentare, con l’obiettivo di raccontare alcuni aspetti ancora poco discussi della sostenibilità alimentare.
Il Food Sustanibility Media Award è stato presentato in occasione del 7° Forum Internazionale di BCFN ed è rivolto a giornalisti, bloggers, freelance e singoli che vogliono presentare i loro lavori, sia inediti che già pubblicati, legati alla sostenibilità alimentare. “Come Fondazione Barilla, insieme alla Fondazione Thomson Reuters, abbiamo sentito l’esigenza di far luce sui paradossi che interessano il sistema alimentare mondiale e provare a trovare delle soluzioni concrete. Ancora oggi, per ogni persona sottonutrita nel mondo ce ne sono due che sono obese o sovrappeso; intanto, un terzo del raccolto di cereali viene utilizzato per dare da mangiare agli animali o per il biocarburante, nonostante il problema della fame e della malnutrizione. Facendo leva sulla forza dei media, il premio si propone di focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla questione della sostenibilità alimentare, coinvolgendo un audience ampio e internazionale proprio per diffondere una nuova cultura del cibo, che vada oltre il semplice gusto”, ha spiegato Luca Di Leo, Head of Global Media Relations, nel corso del suo intervento a Roma alla presentazione del 3° Rapporto Eco-Media dal titolo “L’informazione ambientale in Italia”.
Secondo il Food Sustainability Index, i tre Paesi che stanno operando meglio nella direzione dello sviluppo e della promozione dell’agricoltura sostenibile sono Germania, Canada e Giappone. La Germania si aggiudica il primo posto per l’agricoltura sostenibile, per gli ottimi risultati ottenuti nella gestione delle risorse idriche e per l’utilizzo relativamente basso di pesticidi e fertilizzanti. Il Canada si posiziona al secondo posto grazie agli alti punteggi ottenuti per la qualità dei sussidi, la diversificazione della produzione agricola e l’alta produttività.
Dall’altra parte, ai gradini più bassi della classifica, troviamo India, Emirati Arabi ed Egitto. Per gli Emirati Arabi hanno pesato la scarsità idrica, la poca biodiversità e un pesante impatto ambientale dell’agricoltura sul suolo. Per l’India, invece, le più grandi sfide includeranno un’ottimizzazione nella gestione dell’acqua e una soluzione all’impatto negativo dell’agricoltura nelle risorse idriche.
Food Sustainability Media Award
Il Food Sustainability Media Award è un premio internazionale che si dividerà in tre categorie: giornalismo scritto, video e foto. Per ogni categoria verrà premiato un lavoro inedito e uno già pubblicato. I vincitori premiati per un lavoro già pubblicato riceveranno un premio di 10.000 euro. I vincitori che presenteranno lavori inediti riceveranno come premio un viaggio completamente spesato per partecipare ad un corso di media training sulla sostenibilità della produzione di cibo, organizzato dalla Fondazione Thomson Reuters. Inoltre, i lavori inediti dei vincitori verranno pubblicati sui siti della fondazione Thomson Reuters e della Fondazione BCFN. Gli articoli inediti selezionati verranno distribuiti attraverso l’agenzia di stampa di Reuters che conta circa un miliardo di lettori.
La giuria
Tutti i pezzi selezionati saranno valutati da una giuria d’eccellenza formata da professionisti di primo piano nel campo del giornalismo, della fotografia e delle politiche di sostenibilità alimentare. La giuria include:
· Founder of the African Journal of Food, Agriculture, Nutrition and Development, Ruth Oniang’o
· Founder of Food Tank, Danielle Nierenberg
· Director of La Repubblica, Mario Calabresi
· Thomson Reuters Foundation Climate Editor, Laurie Goering
· Environment Correspondent at The Economist, Miranda Johnson
· Senior Editor at National Geographic Brazil, Ronaldo Ribeiro
· Director of Partnerships, Advocacy and Capacity Development at the Food and Agriculture (FAO) Organisation of the United Nations, Marcela Villarreal
· Director of Communications at the International Fund for Agricultural Development, Cassandra Waldon
· Director of Global Advocacy for the Jamie Oliver Food Foundation, Olly Buston