Oltre 66 milioni di euro per sostenere progetti di ricerca e sviluppo realizzati dalle imprese e per la ricerca industriale dell’Emilia-romagna. Due bandi del Por Fesr 2014-2020, presentati questa mattina in conferenza stampa dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e dall’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, danno il via ad una nuova fase delle politiche regionali per la ricerca e l’innovazione.
I progetti saranno finalizzati a rafforzare gli ambiti industriali strategici indicati dalla Regione, identificati nella Strategia Regionale di Specializzazione intelligente, richiesta dalla Commissione Europea come condizione necessaria per le politiche per la ricerca, e approvata dall’Assemblea Legislativa lo scorso anno.
“Siamo riusciti, a pochi mesi dall’insediamento e primi in Italia, ad ottenere il via libera a tutti i 2 miliardi e mezzo dei fondi europei al 2020 e ad approvare già prima dell’estate diversi bandi che mettono a disposizione delle imprese e del mondo del lavoro decine di milioni di euro – ha detto il presidente Bonaccini – Era la scommessa che avevamo in mente e che stiamo vincendo. In questa regione abbiamo prodotti di una tale qualità che l’export vola – ha continuato – Questo ci fa dire che bisogna continuare ad investire in innovazione e in ricerca e che dobbiamo mettere a disposizione risorse per le aziende che vogliono farlo. L’emilia-romagna può trainare la crescita del Paese, quest’anno seppur timidamente l’Italia uscirà dalla recessione, e noi abbiamo l’opportunità di essere locomotiva di questa crescita”.
“La ricerca per noi è fondamentale per riuscire a competere in un mercato globale sempre più complesso – ha spiegato l’assessore Costi – Le nostre aziende devono continuare a produrre nuovi prodotti, nuovi processi e nuovi servizi, e per farlo crediamo sia necessaria la ricerca industriale ed è importante che le imprese, soprattutto le più strutturate, abbiamo al loro interno ricercatori assunti a tempo indeterminato per svolgere queste attività. Il punto chiave è quello di puntare a risultati concreti di valenza industriale attraverso una collaborazione ancora più stretta tra laboratori ed imprese”.
Progetti ricerca e sviluppo realizzati dalle imprese – Nel primo bando (31 milioni di euro) verranno pertanto sostenuti progetti di ricerca e sviluppo realizzati dalle imprese (di ogni dimensione) con l’obiettivo di giungere a prototipi/dimostratori in fase precompetitiva, ma che identifichino chiaramente le prospettive di mercato e/o il percorso di industrializzazione.
I progetti potranno essere presentati, attraverso una apposita piattaforma online accessibile dal 2 settembre fino al 30 ottobre 2015. Sono previste due tipologie di progetti. La prima per progetti a partire da 250 mila euro e con contributo massimo di 300 mila euro. La seconda per progetti a partire da 750 mila Euro di spesa e un contributo massimo di 900 mila euro.
Le soglie di spesa minima sono dimezzate per le imprese appartenenti al sistema delle industrie culturali e creative. I contributi regionali saranno del 45% per le spese in ricerca e del 20% per le spese in sviluppo. Tassi che potranno divenire rispettivamente del 50% e 25% nel caso di incremento della base occupazionale complessiva dell’impresa. Solo per le Pmi, potranno inoltre salire al 60% e 35% nel caso vi siano assunzioni di ricercatori. Le grandi imprese sono obbligate ad assumere ricercatori, ma non potranno ricevere premialità. Sarà obbligatoria la collaborazione con centri di ricerca, prioritariamente, con quelli della Rete Regionale dell’Alta Tecnologia.
Bando laboratori ricerca della Rete Alta Tecnologia – Il secondo bando (circa 35 milioni di euro) si rivolge al mondo della ricerca industriale dell’Emilia-romagna, cioè ai laboratori della Rete Alta Tecnologia.
I laboratori dovranno presentare progetti di ricerca con elevato contenuto tecnologico e scientifico, completare la verifica delle tecnologie in laboratorio, realizzare alcuni primi percorsi di avvicinamento a risultati di valenza industriale in collaborazione con imprese chiaramente individuate. Ricercatori del laboratorio e ricercatori delle imprese lavoreranno pertanto insieme per alcune fasi del progetto. Si tratta di progetti in partenariato. Dovranno esserci almeno due laboratori e una struttura di trasferimento tecnologico, e comunque non più di 5 soggetti. Le imprese coinvolte non saranno considerate in questo numero.
Esse non riceveranno contributi, ma potranno godere della parte dei risultati che contribuiscono a realizzare. I progetti potranno ricevere un contributo massimo di 1 milione di euro. Gli organismi di ricerca aderenti al partenariato riceveranno contributi pari al 70% delle spese sostenute.
Inoltre questi progetti saranno anche il punto di partenza per la nascita di associazioni a carattere tematico finalizzate ad aggregare il sistema della ricerca e le imprese intorno agli ambiti di maggiore interesse tecnologico e industriale della Regione, identificati nella Strategia Regionale di Specializzazione Intelligente.