500.000 euro è la cifra stanziata dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna per Insieme nella scuola 2022, una call per finanziare progetti dedicati al contrasto alla dispersione scolastica.
Dispersione scolastica: qualche numero
I due anni di pandemia hanno fatto registrare un aumento preoccupante dell’abbandono scolastico, soprattutto nelle fasce più svantaggiate della società, con una regressione del dato nazionale al livello di sette anni fa (27%) e a livello regionale, in Emilia Romagna, al 10%. L’auspicio della Fondazione è che tutti i soggetti coinvolti da anni in azioni per il contrasto alla dispersione scolastica agiscano insieme, in quanto comunità educante, al fine di attenuare le disuguaglianze e rendere la scuola un moltiplicatore di opportunità formative.
Dispersione scolastica: Ne parliamo con Ethel Frasinetti, Consigliera della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
Dell’iniziativa “Insieme nella scuola 2022” ne abbiamo molto approfonditamente parlato con Ethel Frasinetti, Consigliera della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna che ci ha illustrato anche le molteplici iniziative che la Fondazione sta mettendo in atto:
Partiamo rompendo il ghiaccio, cos’è e come nasce la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna?
La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna è una fondazione di origine bancaria di diritto privato, senza fini di lucro, dotata di piena autonomia statutaria e gestionale. Le finalità che persegue oggi sono le stesse, di solidarietà sociale, che diedero origine al Monte di Pietà di Bologna e al Monte di Pietà di Ravenna. Attraverso i suoi interventi, realizzati direttamente o con la collaborazione di soggetti pubblici o privati, contribuisce inoltre alla cura del patrimonio artistico e culturale, al sostegno della ricerca scientifica e allo sviluppo delle comunità locali. Il territorio a cui si rivolge prioritariamente è quello bolognese e ravennate. I valori e gli obiettivi che orientano la missione della Fondazione sono rimasti gli stessi, dall’anno della sua costituzione, nel 1991. Ma accanto a questi saldi punti di riferimento, si è fatta sempre più netta la volontà di cogliere i cambiamenti rapidi e profondi della società per poter offrire risposte adeguate ai nuovi bisogni.
Come nasce il progetto “Insieme nella scuola” ed in cosa consiste?
INS – Insieme nella Scuola è un progetto proprio, promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna a partire dall’anno scolastico 2014-15, finalizzato ad ampliare l’offerta formativa in un’ottica di promozione delle pari opportunità educative e di inclusione sociale degli alunni in fascia di età 12-17 anni.
Il progetto mira al rafforzamento della qualità dell’istruzione, attraverso interventi che intendono incidere “a tutto tondo” sulle competenze degli studenti, rendendo più estesa e coinvolgente l’offerta scolastica e aggredendo il problema del drop-out attraverso la costruzione di “reti di fiducia”, che vedono il coinvolgimento delle Scuole, delle comunità e delle famiglie.
Il presupposto operativo si basa sulla necessità di realizzare misure di accompagnamento scolastico-educativo e formativo, in particolare per gli studenti degli ultimi anni della scuola secondaria di primo grado e dei bienni della secondaria di secondo grado, di sostenere il percorso di crescita personale dei giovani, di fare prevenzione per attenuare il fenomeno dell’abbandono scolastico e per altre tipologie di disagio ed infine di aiutare le famiglie nella gestione quotidiana dei ragazzi, costituendo un punto di riferimento sia dal punto di vista organizzativo-logistico, sia da un punto di vista di appoggio educativo-pedagogico.
Interpretando il paradigma della comunità come luogo della sussidiarietà e al fine di metterne a frutto tutte le potenzialità, le scuole coinvolte e il territorio co-interessato sono stimolate ad intervenire congiuntamente, lavorando alla costruzione di legami solidaristici e attivando reti fiduciarie fra tutti gli attori interessati.
Le azioni progettuali mirano infatti a promuovere un’alleanza educativa con le famiglie e una stretta sinergia con il territorio, attivando laboratori del sapere e del fare, sostenendo il percorso di crescita personale attraverso azioni di accompagnamento scolastico-educativo, di orientamento e ri-orientamento come pratica educativa permanente.
Il progetto ha registrato negli anni la partecipazione di 12 reti di scuole raggiungendo 89 Istituti scolastici e 65 enti del territorio bolognese e ravennate.
Quanto è importante, soprattutto in questo periodo di pandemia che ha costretto gli studenti alle lezioni da remoto, parlare e trovare soluzioni contro la dispersione scolastica?
La Fondazione ha affiancato le scuole nei difficili mesi della chiusura totale ed in quelli, per certi versi ancora più delicati, del forzato “stop & go”, accogliendo ogni proposta di riadattamento ed adeguamento delle azioni provenisse dagli istituti. Il dato positivo e confortante è che nessuna delle reti presenti nel programma ha rinunciato a portare avanti il programma pur prorogandone i tempi e modificandone le modalità: Tuttavia ciò che ad oggi si riscontra in termini di urgenza è la necessità di ripensare l’approccio, allargandolo il più possibile in risposta ai nuovi bisogni dei contesti scolastici. Anche per sostenere la faticosa ripartenza delle scuole, abbiamo ritenuto di prioritaria importanza lanciare la Call Insieme nella Scuola, investendo 500.000 euro per garantire continuità alle iniziative che si propongano il superamento delle difficoltà di apprendimento e di socialità degli studenti, facilitando tanto la sperimentazione di nuove metodologie di insegnamento e di nuovi strumenti didattici, quanto nuove modalità di organizzazione e definizione degli spazi. L’obiettivo generale rimane quello del contrasto all’abbandono e alla dispersione scolastica, che ha registrato nei due anni di pandemia un ritorno del dato nazionale indietro di un settennio.
Quali altre iniziative avete attualmente in essere?
Vale la pena citare la nostra partecipazione al Fondo nazionale di contrasto alla povertà educativa minorile, un’alleanza che è stata messa in campo da Fondazioni di origine bancaria, Terzo settore e Governo, nei trienni 2016-18 e 2019-21, con l’obiettivo di costituire uno specifico fondo, che ha messo a disposizione nei sei anni circa 600 milioni di euro. L’operatività del fondo è stata assegnata all’impresa sociale Con i Bambini, che ha pubblicato ad oggi undici bandi, selezionando complessivamente 384 progetti in tutta Italia, sostenuti con un contribuito di oltre 302 milioni di euro, che coinvolgono quasi 500mila bambini e ragazzi insieme alle loro famiglie, interessando direttamente circa 6.600 organizzazioni, tra Terzo settore, scuole, enti pubblici e privati. Tra i principali ambiti di intervento, rientrano l’offerta di servizi per la prima infanzia; le azioni di contrasto alla dispersione scolastica, varie forme di disagio giovanile e devianza minorile; gli interventi innovativi dentro e fuori la scuola; il supporto ai minori vittime di maltrattamento e agli orfani di vittime di femminicidio; l’inclusione dei minori stranieri non accompagnati; le iniziative in cofinanziamento con altri enti erogatori e quelle di progettazione partecipata avviate nelle aree del Centro Italia colpite dal sisma del 2016.
Ci saranno nuove iniziative, in futuro?
La nostra attenzione sarà come sempre rivolta prioritariamente alla scuola. Obiettivo principale sarà inoltre contrastare le diseguaglianze economiche e sociali e rafforzare la coesione sociale, in particolare sostenendo interventi finalizzati alla promozione della solidarietà e dei legami sociali e alla salvaguardia della salute e del benessere di tutti i cittadini: le donne, gli anziani, i giovani sono stati i soggetti più colpiti e occorre investire per recuperare il divario che la crisi ha acuito.