Di recente sono partite campagne per informare i consumatori degli effetti “negativi” del foie–gras. Le campagne di sensibilizzazione contro il prodotto sembrerebbero portare i primi risultati. Meglio capire, allora, perché il Foie – Grasè considerato così nocivo.
Partiamo da principio: si tratta di uno dei piatti più succulenti della cucina francese. Per la legge transalpina il foie gras è il fegato di oca o di anatra fatta ingrassare con alimentazione forzata detta gavage che determina una crescita di molto superiore alla media del fegato degli animali rendendolo steatosico. Questa pratica sembrerebbe provenire dall’antico Egitto e dalla cultura romana per poi approdare in Gallia, l’attuale Francia.
Il Foie – Gras più pregiato è quello d’oca e può essere cucinato in molti modi e non si limitano alla tradizione francese, oltre al paté de foie gras, infatti, può essere cucinato arrosto, fritto o servito come il sushi. Si tratta di un piatto così famoso e apprezzato che l’Unione Europea ha riconosciuto la Denominazione di Origine Protetta per quello prodotto secondo i metodi tradizionali della Francia del Sud – Ovest.
La produzione del foie-gras, però, prevede un sistema di alimentazione degli animali per niente salutare né per i volatili né per l’uomo. Viene loro somministrato, infatti, un preparato molto calorico di mais bollito nel grasso. Nelle prime dodici settimane, gli animali sono nutriti con delle erbe che contribuiscono ad irrobustire l’esofago, una volta raggiunto l’obbiettivo si passa a un’alimentazione ricca di amidi per forzare l’ingrasso: il gavage.
Questa, è una pratica di alimentazione molto aggressiva, si tratta di un vero e proprio ingozzamento forzato attraverso la somministrazione di grosse quantità di cibo per due volte al giorno per circa 12/18 giorni. Il cibo è generalmente pompato nell’esofago dei volatili attraverso delle apposite pompe e la quantità aumenta man mano che l’animale ingrassa, sino ad arrivare a due chili di cibo al giorno. E’ chiaro che durante questa assurda pratica le oche rischiano di infettarsi per le ferite provocate dalla pompa e, in ogni caso, molte di queste non arrivano a portare a termine il gavage.
Inizialmente considerato “un piatto d’élite” i prezzi del foie gras sono decisamente calati a causa dell’industrializzazione dell’allevamento di oche e anatre. Si produce prevalentemente in Francia, Ungheria e Bulgaria; solo in Francia si conta che i volatili impegnati per la produzione di foie-gras superino i quaranta milioni. A consumare prevalentemente il piatto sono Francia Belgio, Giappone, Svizzera, Hong Kong e Israele.
Perché non mangiare il fegato grasso? In primis poiché produzione di foie –gras è davvero un processo crudele e tutt’altro che civile, il gavage, infatti, è illegale in molti Paesi, fra i quali quelli dell’UE; in Italia il metodo è vietato dal 2007, in poi perché si tratta di un alimento veramente troppo grasso.
Stando a una pubblicazione del Comitato Scientifico sulla salute e benessere animale della Commissione Europea, l’alimentazione forzata praticata sugli animali provoca la steatosi epatica nonché tutta una serie di infezioni legate alle lacerazioni delle pareti dell’esofago, della gola e della lingua causate dall’inserimento della pompa alimentare. In genere questi animali riescono a vivere anche 15 anni ma, quelli destinati alla produzione del foie –gras, devono abbandonare la nave a circa quattro mesi.
Il foie- gras, inoltre, è tutt’altro che salutare, si tratta di un alimento eccessivamente grasso, il paté che se ne ricava, infatti, contiene una percentuale di circa il 44% di grassi oltre a una grande quantità di colesterolo e sodio.
Sono moltissime le campagne contro la produzione di foie –gras, o meglio, contro il metodo di produzione realizzato con il gavage. In Francia il movimento Stop Gavage nel 2003 ha pubblicato un manifesto per abolire l’alimentazione forzata, mentre Essere Animali da anni ha pubblicizzato una campagna e una petizione per chiedere alle grandi catene di sospendere la produzione di foie –gras.