A destra per convinzione
Â
Mario Isernia, candidato al consiglio regionale nelle fila de La Destra. Isernia, imprenditore, proviene da una lunghissima militanza nella destra napoletana; è’ stato più volte eletto negli anni ’80 consigliere comunale nel capoluogo campano per il Movimento Sociale Italiano. Dopo la svolta di Fiuggi ha prima aderito ad Alleanza Nazionale, per poi peregrinare tra il Mis di Rauti e il Partito Monarchico mentre An proseguiva il proprio iter di “accentramentoâ€.
Â
Isernia, cosa la porta oggi ad approdare ne La Destra?
Il semplice fatto che sono sempre stato di destra. Nel mio percorso c’è sempre stata coerenza identitaria, non sono mai passato da un partito ad un altro per convenienza.
La Destra nasce nell’autunno del 2007 come scissione di quanti in Alleanza Nazionale non approvavano la fusione con Forza Italia nel Popolo delle Libertà . Alle politiche del 2008 ha presentato un proprio candidato, allo stesso modo il biennio successivo è stato segnato da un certo autonomismo. Oggi, invece, La Destra è in coalizione con il Pdl in tutte le tredici regioni in cui si vota. Cosa significa questa situazione per il suo partito?
Noi non siamo nella Pdl. Partecipiamo alla coalizione per questioni strategiche, ma manteniamo la nostra autonomia.
Guardando le prossime regionali dall’ottica dell’elettorato, a questo, per quanto riguarda le formazioni della destra identitaria, si offre più di una scelta. Nella coalizione per Caldoro presidente c’è il Movimento per le Autonomie, che raccoglie Ronghi e molti ex-An, i quali dicono il proprio partito erede della tradizione della destra sociale campana. Altrimenti, Forza Nuova ha presentato un proprio candidato alla presidenza della Regione. L’elettore, dunque, perché dovrebbe votare proprio La Destra?
L’elettore vota La Destra per il semplice motivo che rappresenta la continuità col Movimento Sociale Italiano. Da noi non ci sono le sconfessioni di Fini
Quindi non teme la concorrenza da destra?
Affatto. Chi ha una certa origine e provenienza sa distinguere La Destra e l’Mpa.
Â
Roberto Procaccini