Essendo il capoluogo campano la città con il più alto numero di manifestazioni di piazza quotidiane, il comune di Napoli può risolvere tutti i suoi problemi di bilancio emulando quello di Alessandria. Altro che ICI, IRPEF, Addizionale o altro.
Così si esce dalla crisi e si fa nuova economia creativa
La notizia è delle ultime ore. Divampano le polemiche per la richiesta del sindaco di Alessandria, Piercarlo Fabbio del Pdl, che vuole dalla Cgil la stipula di un’assicurazione per concedere il permesso per una manifestazione. Il sindacato vuole organizzare gli Stati Generali della Crisi il prossimo 23 ottobre in Piazzetta della Lega Lombarda ma per farlo, secondo il sindaco, devono prima stipulare una polizza fidejussoria per 30mila euro in caso di danni. Ecco il lampo di genio che si può proporre al sindaco Iervolino: a Napoli, mediamente, sono indette e si tengono dalle due alle quattro manifestazioni con corteo di protesta e quindi perchè non mettere a frutto tutto ciò? Perchè non far diventare una rilevante voce di bilancio – che metta un po’ a posto le casse comunali- gli introiti dal “fitto” di piazze e strade per quelle manifestazioni. Vuoi piazza Matteotti? Bene, costa xxx euro. Vuoi piazza Plebiscito? Allora sborsa xxx euro. Tra costi ed indotto c’è di che star allegri, e sì perchè si possono organizzare gli ambulanti che vendano gli immancabili fischietti, o le trombe da stadio, o altri strumenti produttori di suoni strambi. Posti di ristoro volante. Un filone economico tutto da sfruttare. Beh certo, forse gli organizzatori non saranno tanto felici e le manifestazioni di piazza potrebbero subire un contraccolpo ferale; per non parlare del collegato diritto costituzionalmente sancito a poter liberamente manifestare le proprie opinioni; ma è un rischio che si può correre in quest’ Italia sempre più “fai-da-te”. Sta a vedere che di questi tempi si vada a cavillare proprio su questi particolari?