Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, lo scorso 5 ottobre, della legge delega, è stato ufficialmente avviato l’iter per la riforma del fisco italiano. Il documento approvato aveva come sua base quello redatto lo scorso luglio dalle Commissioni Finanze di Camera e Senato. La riforma fiscale entrerà in vigore dopo l’approvazione dei relativi decreti attuativi per i quali il governo ha tempo 18 mesi. Vediamo quali sono i punti sui quali si basa la riforma.
La riforma del fisco italiano: i principi
I criteri alla base della riforma fiscale 2021 sono:
- agevolare la crescita economica attraverso la riduzione del cuneo fiscale;
- ridurre gli adempimenti a carico del contribuente per razionalizzare e semplificare il sistema fiscale;
- preservare il principio costituzionale della progressività del sistema tributario;
- ridurre l’elusione e l’evasione fiscale.
Al fine di razionalizzare il sistema fiscale italiano, saranno eliminate tutte quelle imposte i cui costi di adempimento che sono sostenuti dai contribuenti sono superiori al gettito ottenuto dallo Stato. Nello specifico le micro tasse che potrebbero essere cancellate sono:
- superbollo auto,
- marca da bollo per il passaporto,
- tassa di laurea,
- addizionali sui canoni dell’acqua pubblica e sulla Tari,
- diritti di licenza per le accise sull’elettricità
- tasse regionali di abilitazione professionale,
- imposta sugli intrattenimenti.
Razionalizzare e semplificare
Per completare il processo di razionalizzazione del sistema fiscale sarà modificato l’intero sistema di riscossione, saranno, inoltre, riviste l’IRES e tutte le tassazioni del reddito d’impresa, le imposte sul valore aggiunto e altre imposte indirette, le addizionali comunali e regionali dell’IRPEF, sarà gradualmente superata l’IRAP. La riforma fiscale andrà a operare anche sul sistema catastale per modernizzarlo.
Countdown iniziato
Per entrare in vigore la riforma fiscale dovrà essere sostenuta dall’approvazione dei relativi decreti legislativi attuativi. Per elaborarli, il governo avrà 18 mesi di tempo. In questo lasso di tempo bisognerà anche stabilire la copertura finanziaria per compensare la perdita di gettito dovuta all’abolizione delle micro tasse. Una perdita stimata intorno ai 250 milioni di euro. A copertura della riforma circa 2 miliardi dovrebbero arrivare dall’ultima Legge di Bilancio mentre la legge delega prevede che le vengano dedicati 2 miliardi per il 2022 e 1 miliardo a partire dal 2023.
In copertina foto di Sharon Ang da Pixabay