Continua il nostro tour tra i borghi campani che rientrano nella lista dei più bei borghi d’Italia. Dopo Castellabate siamo a Cusano Mutri: immersi in pieno Medioevo tra stradine tortuose, vicoletti e scorci paesaggistici unici. Da non perdere assolutamente le numerose sagre di prodotti tipici che si tengono durante l’anno
Passeggiando per le vie del borgo sembra di essere immersi in altri tempi: vicoli stretti, stradine tortuose, ampie gradinate, archi e portali. Ed è il grigio a farla a padrone. Il grigio della pietra locale accompagnato al tanto verde che circonda questo borgo di cinquemila anime. Siamo fortunati perchè fino a domenica 2 Maggio a Cusano Mutri c’è la sagra dei prodotti tipici locali, uno degli appuntamenti fissi annuali di questa località famosa soprattutto per i suoi funghi porcini e le sue castagne. Questa cittadina di montagna, al confine tra Campania e Molise, offre a tutti i viaggiatori uno spettacolo unico: la gola solcata dal fiume Titerno. Lungo la strada provinciale che da Cerreto Sannita arriva fino a Pietraroja infatti, ci si ritrova più volte a perdersi con lo sguardo tra scorci paesaggistici impressionanti, dominati dal fiume che si fa spazio tra le strette montagne e crea forre e grotte. Se ci sono dubbi sull’origine del toponimo “Cusano” che sembrerebbe derivare dalle chiuse di età longobarda, terre signorili protette da mura e difese naturali, semplice è capire la provenienza del toponimo “Mutri”. Mutria, nome di origine greca, è il monte sulle cui pendici sorge il paese ed è anche uno dei più alti della catena dell’Appennino Sannita del gruppo del Matese. Presenta un doppio significato: in primis “coperto di neve” ma anche “corrucciato, tempestoso” e da cui proviene un vento gelido detto appunto a’ cusanara. Che la zona fosse conosciuta dai Romani ci è testimoniato dai frequenti rinvenimenti archeologici di reperti romani. Alcuni storici hanno addirittura identificato Cusano Mutri con la sannitica Cossa distrutta poi successivamente dai Romani. L’impianto della città però è quello tipico longobardo e lo stesso castello feudale in Piazza Lago divenuto poi dimora feudale, è di origine longobarda. Sono passati di qui poi i Normanni, gli Aragonesi e molte famiglie nobiliari tra cui i Sanframondo, i De Vera, i Colonna, i Carafa, i Barrionovo ed infine i Leone. L’impianto è caratteristico per le case strette e bianche a strapiombo sulla valle circostante e per l’uso della pietra calcare locale. Usata in ogni costruzione, dalle chiese alle strade, alle gradinate e campanili, dona al paesaggio quel colore misto di bianco e grigio che affascina gli occhi dei visitatori. Emoziona l’ingresso per la Porta di Mezzo: una stradina lastricata che ti accompagna alla sommità e ti lascia godere della vista delle montagne ricoperte da faggi e querce. L’atmosfera medievale si respira in ogni angolo, sulle gradinate delle chiese, tra gli stretti vicoletti, davanti a quel che rimane del castello e della torre, salendo e scendendo le scalinate in pietra come quella splendida in Piazza Roma, tra colonne e stemmi araldici, portali, archi e palazzi signorili. Interessante dal punto di vista storico-artistico è la chiesa dei Santi Pietro e Paolo: particolare è l’arcaica fonte battesimale sulla destra all’entrata con un foro nel fondo che fa pensare al battesimo per immersione che si amministrava nei primi secoli del Cristianesimo. Il gioiello di questa chiesa è la grande pala-iconostasi in legno dorato a oro zecchino, con ricchi intagli e sculture. Di fronte alla chiesa il Palazzo Franco, oggi Palazzo Altieri, che conserva pregevoli affreschi nel salone e la cui loggia si affaccia a picco sulla vallata. Particolare è il letto di legno intagliato sul quale la tradizione vuole abbia riposato Papa Leone XIII durante la sua permanenza a Cusano. C’è poi da visitare Palazzo Santagata, mirabile esempio di residenza nobiliare settecentesca divenuto oggi Convento di Padri Agostiniani; un giro nei pressi del Municipio, una sosta in Piazza Lago vicino la colonna corinzia sul cui piedistallo è stampato l’antico stemma di Cusano e una visita alla Chiesa di San Giovanni Battista. Questa conserva un reliquiario in argento cesellato contenente una spina della corona di Cristo. Infine percorrendo uno dei vicoli più suggestivi di Cusano, il Vicinato Lungo, si arriva alla Chiesa di San Nicola, in onore del patrono del paese, che presenta al suo interno tre navate e un’acquasantiera del Seicento. All’esterno, una splendida torre campanaria. La visione più suggestiva del borgo è quella del lato sud-ovest da cui si può ammirare perfettamente il gioiello di pietra del Matese. Tappa d’obbligo per chi visita Cusano è la Chiesa di Santa Maria del Castagneto nella quale si venera la statua lignea romanica della Madonna e la Chiesa del Calvario, costruita nel 1688 in occasione del terremoto che risparmiò miracolosamente la città . Quest’ultima chiesa è raggiungibile attraverso uno splendido percorso di trekking per i sentieri di Cusano Mutri. Ma, a farla da padrone in questa perla sannitica sono, oltre ai manufatti in pietra, in legno ed in vimini, gli straordinari prodotti genuini dell’agricoltura e dei boschi: funghi porcini, salami, formaggi, castagne e fragoline sono i veri protagonisti della vita a Cusano Mutri. E gli agriturismi ne sanno qualcosa: ottimo e ammirevole luogo in cui trascorrere giornate in relax, in compagnia della dolce melodia di uccelli canterini, è l’Agriturismo La Roccia, sito a Civitella Licinia, prima comune a parte, oggi frazione di Cusano Mutri. Questa Country house si affaccia sull’intera vallata ed è davvero l’ideale per chiunque voglia trascorrere giorni in tranquillità e serenità . Completamente a gestione familiare, la famiglia Crocco si mostra sempre attenta con il buon Giuseppe a qualunque necessità in sala ed in camera e con il genuino capofamiglia Michele sempre preciso nel soddisfare le voglie in cucina dei clienti. Non possono mancare gli assaggi dei piatti tipici della zona come la zuppa santella, le tagliatelle ai funghi porcini e la tipica pizza chiena. I periodi più vivi nel borgo sannita sono quelli delle famosissime sagre, a partire dal 17 settembre al 4 ottobre con la Sagra dei Funghi Porcini che attira migliaia di visitatori, passando per quella della castagna locale, di fine ottobre e finendo con quella dei Prodotti tipici locali che si sta tenendo in questi giorni. Lo spirito della tradizione popolare si sente tutto nella cosiddetta “Infiorata” del 13-14 giugno di ogni anno in cui in occasione del Corpus Domini vengono “infiorate” le strade del paesino. Infine, un consiglio per godere appieno delle bellezze di questa zona, è percorrere e seguire i percorsi del Parco del Matese: sentieri, parchi avventura, grotte, trekking, l’arrampicata, la speleologia, l’equitazione o ancora escursioni in quad. C’è davvero spazio per tutte le gambe e tutte le teste. Più in alto intanto, sopra le cime degli alberi, volteggiano eleganti aquile, falchi e i nostri pensieri che in tranquillità si perdono tra le nuvole sopra Cusano, portati sempre più su dalla cusanara. .
Fioravante Conte
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