Iniziamo con qualche mito:
Il finocchio è un vero e proprio alleato per la digestione e per la salute degli organi digestivi. Rappresenta non solo un ortaggio, ma un vero e proprio mito. Non dimentichiamo che senza di esso non avremmo la civiltà. Grazie a una pianta di finocchio, infatti, Prometeo riuscì a rubare il fuoco a suo cugino divino Zeus. Il re degli Dèi fu beffato dal parente che arrampicatosi sull’Olimpo nascose una scintilla della sacra fiamma nella cavità di un gambo di finocchio selvatico e ne fece dono agli uomini. Così la civiltà umana conobbe i cibi cotti.
Il finocchio, tuttavia, per i nostri antenati rappresentava qualcosa di diverso rispetto a come lo intendiamo noi, il Foeniculum era un condimento e un erba medica, le sue doti rinfrescanti e rigeneranti lo fecero diventare ben presto simbolo di vigore e di guerriero. Al nome dell’ortaggio è addirittura legata la memoria eroica di Maratona, la storica battaglia combattuta nel 490 a.C. nell’ambito della prima guerra persiana. Marathon, in greco, significa piana dei finocchi. Non a caso i gladiatori, prima di scendere in arena, facevano scorta di semi di finocchietto selvatico. Rappresentava un principio attivo di forza, fertilità e sensualità. Plinio stesso ne esaltava le proprietà afrodisiache.
Il fiore del Foeniculum vulgare, inoltre, era considerato una pianta sacra ad Adone, figlio e amante di Venere, simbolo di bellezza effeminata e Dio della vegetazione. Molto amato sia dalle donne che dagli uomini, in suo onore erano allestiti i giardini di Adone, vasi in cui si seminavano grano, orzo, lattuga e finocchi. Miniature della natura e della sua forza vitale, tradizione che sembra ritrovarsi anche nelle piante di grano con cui nel Cristianesimo si celebrano i Sepolcri e la resurrezione di Gesù.
Durante le feste di Dionisio, i sacerdoti si cingevano il capo con delle corone di finocchio. Così come facevano gli eunuchi sacri, adepti del culto di Cibele e altre Grandi Madri mediterranee. Gli adepti andavano per strada in processione, vestiti da donne, con veli color zafferano, scarpe gialle, occhi truccati e viso dipinto con terre colorate. E’ probabile che in questa religione en travesti, arrivata dall’Oriente e approdata a Roma sussista la spiegazione del legame fra l’ortaggio e l’omosessualità.
Durante l’epoca Medioevale, Carlo Magno decretava la presenza negli orti imperiali di questa pianta dalle portentose qualità. Nello stesso periodo i semi di finocchio erano utilizzati per aromatizzare alcuni piatti o per conservare alcuni salumi. E’ sempre del Medioevo l’origine del verbo infinocchiare, poiché derivava dall’usanza dei tavernieri di offrire un gambo di finocchio per non far distinguere la qualità del vino servito.
Nel corso del tempo, il finocchio non ha perduto nulla della sua fama di pianta legata alla profezia, alla fecondità e alla buona fortuna. Tant’è che viene ancora usato a mo’ di antidoto contro l’invidia.
Le proprietà del finocchio:
Miti a parte il finocchio è una pianta che aiuta molto grazie alle sue guaine fogliari bianche che compongono il grumolo nonché ai suoi semi. Si tratta di un alimento altamente ricco di acqua, circa il 93,2%, nonché di fibra alimentare e con uno scarso apporto calorico, parliamo di circa 9 Kcal per 100 grammi di prodotto. Il finocchio fresco rappresenta una fonte importante di potassio, fosforo, acido folico e vitamina C. Aiuta la digestione ed elimina i gas intestinali e ha la capacità di decongestionare il fegato. I semi, invece, rappresentano un vero e proprio concentrato di minerali, parliamo di ferro per circa 12,3 mcg, calcio per 1200 mcg, potassio per 1660 mcg e fosforo per 510 mcg. Rappresentano, inoltre, una buona fonte di niacina o vitamina B3 per circa 10,3 mcg.
I semi di finocchio rappresentano un ottimo digestivo, facilitano l’assimilazione dei grassi, non a caso spesso sono ingrediente fondamentale della salsiccia a base di carne di maiale. I semi ostacolano le fermentazioni intestinali poiché contengono oli essenziali e acidi idrossicinnamici come il cologenico e il caffeico. Per le sue proprietà il seme di finocchio viene utilizzato per trattare il bruciore di stomaco, gas intestinale e gonfiore e, addirittura, le colichette del neonato. Sono ottimi anche nell’ostacolare la sindrome del colon irritabile.
Tisana o decotto ai semi di finocchio
Per giovare delle proprietà benefiche del finocchio si può optare per una tisana o un decotto ai semi di finocchio. La tisana andrebbe consumata dopo i pasti. Basterà far bollire dell’acqua in un pentolino e aggiungere i semi di finocchio. Per il decotto, invece, i semi vanno aggiunti direttamente durante la cottura dell’acqua.