Alla fine si scoprì che era tutta un’enorme balla mediatica e pubblicitaria e i tanto strombazzati probiotici contenuti in alimenti appositamente prodotti dalle grandissime multinazionali dell’alimentazione, in realtà, non avrebbero nessunissimo effetto benefico sulle persone ma solo sui bilanci delle aziende produttrici?
Statistihe aggiornate dicono che, oggi, tre su cinque famiglie acquistano regolarmente i popolarissimi prodotti, ma un team di ricercatori dell’University College di Londra avrebbe scoperto che solo uno avrebbe passato tutti i test per la salute. AI test effettuati su cinque prodotti in commercio solo uno avrebbe le qualità di contenuto (batteri vivi e attivi) benefiche per la salute.
Gli studi hanno suggerito che i probiotici potrebbero aiutare contro la sindrome dell’intestino irritabile – che si pensa interessi fino a una su cinque persone – così come tosse e raffreddore nei bambini e anche la pressione alta. Ma l’autore dello studio, il dottor Simon Gaisford ha dichiarato: “guardando i dati, io certamente non comprerei un prodotto dove nulla sembra essere come dovrebbe”, e ancora: “Ogni lotto di prodotto è testato presso un laboratorio indipendente, accreditato a garantire che quanto indicato nell’etichetta sarà raggiunto alla fine della shelf life (ndr letteralmente “vita del prodotto sullo scaffale” di due anni”.
Alla luce dei risultati del test e delle affermazioni delle aziende alimentari interessate, è opportuno che le istituzioni sanitarie e le agenzie alimentari nazionali ed europee affrontino test specifici realmente indipendenti, affinché i consumatori europei possano sapere qual è la verità e se è opportuno o meno continuare ad acquistare o meno questo tipo di prodotti.