Che alcune delle storie che ascoltiamo attraverso i film siano tratte dalla realtà può essere a volte molto interessante. Sapere, invece, che alcuni film dell’orrore sono tratti da storie vere risulta davvero inquietante. L’horror, come sappiamo, ha un significato catartico: mettere in luce le paure più nascoste dell’animo umano e i sentimenti più estremi agevola il processo di purificazione nello spettatore. Sapere, quindi, che alcune delle storie che animano i film dell’orrore siano realmente accadute fa ancora più paura. Vediamo insieme quali sono alcuni dei film in questione.
Film dell’orrore tratti da storie vere: “L’esorcista”
“L’esorcista” è il film dell’orrore per eccellenza. L’affermazione non teme smentita. Alla fine degli anni Quaranta, nel Maryland, balzò agli onori delle cronache il caso di Roland Doe. Il quindicenne mostrava evidenti segni di una possessione demoniaca. Si narra che dopo la morte della zia di Roland, Harriet, appassionata di occultismo e con la quale il ragazzo aveva un rapporto privilegiato, in casa siano accadute cose strane come oggetti e mobili che si spostavano o levitavano all’improvviso. Sembra che uno psicologo che fu consultato per il caso di Roland avesse consigliato l’intervento di un sacerdote e che quest’ultimo fosse riuscito nel suo intento.
La storia affascinò lo scrittore William Peter Blatty il quale, dopo trent’anni di studi sul soprannaturale, pubblicò il suo romanzo “L’esorcista” dal quale poi William Friedkin trarrà il suo film. Nonostante sia il romanzo che il film non siano stati esenti da critiche, sono diventati entrambi un cult per il genere horror.
“Non aprite quella porta”
“Non aprite quella porta” è uno dei film horror più famosi anche per i non cultori del genere che amano citarlo per sdrammatizzare situazioni difficili. Se siete genitori di giovani che vogliono partire per un viaggio da soli potete scoraggiarli proponendo loro la visione del film. Ovviamente scherziamo. La pellicola ha come protagonisti dei collegiali in viaggio che si imbattono in una famiglia di assassini. Uno di questi, Leather Face (Faccia di cuoio), indossa una maschera di carne umana e riduce le sue vittime in pezzi con una motosega. IL personaggio è ispirato al serial killer statunitense, realmente vissuto, Ed Gein il quale amava arredare la sua casa con oggetti realizzati con la pelle e altri parti del corpo delle sue vittime.
Il film, diretto da Tobe Hooper, si caratterizza per la violenza di molte delle sue scene. Motivo per il quale alla sua uscita fu vietato in molti Stati mentre alcuni cinema che lo avevano proposto lo eliminarono dalla programmazione anzitempo. Ciò nonostante, il film è diventato un cult del genere che ha portato alla creazione di vari sequel, prequel e remake diventando un vero e proprio franchising.
“Lo squalo”
Altro film cult del genere horror è “Lo squalo” di Steven Spielberg. Ancora più cult è la sua colonna sonora. Nella pellicola uno squalo di enormi dimensioni infesta le coste dell’isola di Amity, nel New England, piene di turisti per la festa del 4 luglio. L’unico a intuire la minaccia è il capo della polizia locale che non riuscirà a prendere le dovute cautele e l’animale farà numerose vittime seminando il terrore sull’intera isola.
Nella realtà sembra che nel 1916 uno grosso squalo bianco si sia aggirato nei pressi delle coste del New Jersey e che abbia fatto ben cinque vittime. A Spielberg non è passato inosservato l’evento che lo ispirato per questo ennesimo successo.
In copertina foto di Kelly Alpert da Pixabay