UNICEF e Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) continuano a sostenere il Dipartimento della Sanità (DOH) delle Filippine per proteggere con le vaccinazioni anti-polio 488.000 bambini sotto i 10 anni di età nelle isole remote di Basilan, Sulu e Tawi-Tawi (BaSulTa).
I bambini delle tre isole corrono un elevato rischio di contrarre la polio a causa della bassa copertura vaccinale, della posizione remota e di difficile accesso e dei rischi per la sicurezza [le tre isole, e in particolare Basilan, sono una roccaforte del movimento separatista islamico Abu Sayyaf].
Per offrire una maggiore protezione a questi bambini, oltre alla campagna di vaccinazione contro il polioivirus di tipo 1 attualmente in corso (6-12 gennaio) e rivolta a tutti i bambini di età inferiore ai 10 anni, sono state programmate altre tre sessioni di immunizzazione, che tra fine gennaio e inizio di aprile 2020 si estenderanno all’intera popolazione infantile di Mindanao, il grande arcipelago di cui le isole BaSulTa fanno parte.
L’espansione del virus
Le autorità sanitarie filippine avevano annunciato lo scorso 19 settembre il primo caso di poliovirus di tipo 2, registrato a Marogong, nel distretto di Lanao del Sur (nel nord-ovest della grande isola di Mindanao).
Successivamente, il 26 novembre il DOH ha annunciato la ricomparsa del poliovirus di tipo 1 a Maluso, sulla costa occidentale dell’isola di Basilan. Infine il 6 dicembre in Malesia è stato registrato il primo caso di polio dopo 27 anni: le analisi hanno rivelato che il virus, individuato nella città di Sabah, aveva legami genetici con quello rilevato alcuni giorni prima a Maluso.
«Siamo preoccupati per la situazione dei bambini nel BaSulTa e più in generale per i bambini di Mindanao» afferma Andrew Morris, responsabile UNICEF a Mindanao. «Essi sono tra i bambini più vulnerabili delle Filippine: la vaccinazione è l’unico modo per proteggerli dalla polio, e i vaccini sono sicuri ed efficaci. Dobbiamo tutti cooperare per arrestare la diffusione del virus.»
«L’OMS riconosce che il DOH e le autorità locali hanno lavorato instancabilmente durante le vacanze per prepararsi a questa campagna» sottolinea Rabindra Abeyasinghe, Rappresentante dell’OMS per le Filippine. «Il sostegno politico a livello nazionale è stato determinante per il successo nelle campagne passate. Per questo esortiamo tutte le controparti a garantire un’eleata copertura vaccinale, per assicurare che tutti i bambini vulnerabili di queste isole ricevano la protezione di cui hanno estremo bisogno.»
La vaccinazione è il modo più efficace per proteggere i bambini dalla polio e bloccare la diffusione del virus. L’OMS e l’UNICEF fanno appello ai genitori e a chiunque svolga un ruolo di tutela per consentire di fare vaccinare i bambini in occasione dei cicli di vaccinazione antipolio indicati dalle autorità sanitarie nazionali.
Il ruolo dell’UNICEF nelle campagne di vaccinazione
L’UNICEF assiste gli operatori sanitari prima, durante e dopo ogni sessione di vaccinazione. Prima di ogni campagna, l’UNICEF fornisce al Governo filippino i vaccini, i frigoriferi per conservarli, e i contenitori per consentire il trasporto a temperatura costante (“catena del freddo”).
Inoltre, si occupa di facilitare la mobilitazione sociale da cui dipende gran parte del successo della campagna, coinvolgendo la società civile, i leader religiosi e gli altri soggetti che possono aiutare a veicolare i messaggi sulla prevenzione vaccinale.
Di fondamentale importanza è anche il processo di pianificazione delle attività a livello comunitario, per assicurare che nessun bambino rimanga escluso dai benefici della campagna. Durante la campagna, lo staff dell’UNICEF offre assistenza tecnica e logistica per superare le difficoltà che inevitabilmente si presentano.
Dopo ogni campagna, l’UNICEF affianca il Ministero della Salute filippino per verificare se e quanti bambini siano rimasti non vaccinati, in alcuni distretti selezionati. Il lavoro dell’UNICEF include infine l’adeguato trattamento dei rifiuti al termine delle campagne di vaccinazione.