Bilancio positivo e soddisfacente per la Quinta Edizione di FIM – Fiera Internazionale della Musica, terminata con la riflessione sulle musiche nella contemporaneità da parte di Max Casacci e con gli showcase in memoria di Elvis Presley sul Main Stage, il palco che ha ospitato gruppi e artisti italiani e stranieri nel corso della tre giorni del LarioFiere di Erba.
Verdiano Vera dichiara: “L’organizzazione tutta è estremamente soddisfatta della riuscita della Quinta Edizione, abbiamo ottenuto pareri molto positivi – sia da visitatori che da addetti ai lavori, tanto espositori quanto musicisti – che ci fanno gioire visti gli enormi sforzi organizzativi e artistici che ci sono alle spalle di una rassegna così grande. Abbiamo potenziato la parte web e non è un caso che ci sia stata un’affluenza importante da tutta Italia, segno che FIM è aperta a tutte le zone del nostro paese. La cosa che più mi soddisfa, da ideatore e direttore artistico, è il dialogo tra strumentisti, espositori, musicisti e pubblico. Un plauso particolare al mondo della scuola e al Conservatorio (Como e Milano sono stati partner preziosi): il nostro progetto FIM educational cresce ed è fantastico vedere tante scolaresche coinvolte nella musica. Abbiamo grandi idee da realizzare per FIM 2018!“.
Il cuore della rassegna è stato proprio quella Casa FIM divenuta immediatamente un punto di incontro per conversazioni, confronti, scoperte. Jocelyn, Giulia Iannello e Piero Chianura hanno accompagnato il pubblico nelle storie e nelle esperienze dei numerosi musicisti premiati con i FIM Awards, dal leggendario Arthur Brown – che non è venuto meno a un cambio d’abito per ritirare il premio ‘Legend of ‘Art’ Rock’ – a un generosissimo Omar Pedrini, disponibile con il pubblico e con gli espositori, dal gentiluomo rock David Knopfler che ha rivelato passato e speranze per il futuro, a Patrizio Fariselli e Tino Tracanna che hanno improvvisato un delizioso duetto sax e pianoforte all’acclamato Davide Van De Sfroos, arrivato con la sua curiera e letteralmente abbracciato da fan e giornalisti, fino a giovani e ammirati esponenti dell’area modern-classical come l’arpista Floraleda Sacchi e il pianista Marcello Bonanno. Lo stesso Brown non si è risparmiato dal vivo nello showcase dei Main Stage, deputato alle performance, in particolare quelle progressive che hanno visto protagonisti tanti gruppi del genere come la David Cross Band con David Jackson, oppure pionieri del prog italiano come Delirium e Jumbo.
Importantissimo per questa edizione di FIM è stato il rapporto con la didattica, l’educazione e i Conservatori. FIM Educational ha riscosso un notevole riscontro, con circa 400 bambini provenienti da Marche e Liguria: il progetto ha offerto alle scuole una significativa occasione di incontro con la musica dal vivo e agli allievi delle scuole ad indirizzo musicale un’opportunità di esibirsi davanti a un pubblico ampio e qualificato. Anche il Conservatorio di Milano e di Como, quest’anno partner di FIM, hanno trovato spazio per sottolineare il valore e la qualità della didattica, aperta anche ai linguaggi popular.
Ottima affluenza di visitatori con numeri che confermano i risultati della precedente edizione, altissimi i responsi web: per questa Quinta Edizione, FIM ha puntato moltissimo sull’interazione tra territorio e rete, realizzando una costante e ininterrotta diretta streaming dal sito FIM, dalla pagina Facebook e dalla App per smartphone, con migliaia di contatti quotidiani.
Verdiano Vera dichiara: “L’organizzazione tutta è estremamente soddisfatta della riuscita della Quinta Edizione, abbiamo ottenuto pareri molto positivi – sia da visitatori che da addetti ai lavori, tanto espositori quanto musicisti – che ci fanno gioire visti gli enormi sforzi organizzativi e artistici che ci sono alle spalle di una rassegna così grande. Abbiamo potenziato la parte web e non è un caso che ci sia stata un’affluenza importante da tutta Italia, segno che FIM è aperta a tutte le zone del nostro paese. La cosa che più mi soddisfa, da ideatore e direttore artistico, è il dialogo tra strumentisti, espositori, musicisti e pubblico. Un plauso particolare al mondo della scuola e al Conservatorio (Como e Milano sono stati partner preziosi): il nostro progetto FIM educational cresce ed è fantastico vedere tante scolaresche coinvolte nella musica. Abbiamo grandi idee da realizzare per FIM 2018!“.
Il cuore della rassegna è stato proprio quella Casa FIM divenuta immediatamente un punto di incontro per conversazioni, confronti, scoperte. Jocelyn, Giulia Iannello e Piero Chianura hanno accompagnato il pubblico nelle storie e nelle esperienze dei numerosi musicisti premiati con i FIM Awards, dal leggendario Arthur Brown – che non è venuto meno a un cambio d’abito per ritirare il premio ‘Legend of ‘Art’ Rock’ – a un generosissimo Omar Pedrini, disponibile con il pubblico e con gli espositori, dal gentiluomo rock David Knopfler che ha rivelato passato e speranze per il futuro, a Patrizio Fariselli e Tino Tracanna che hanno improvvisato un delizioso duetto sax e pianoforte all’acclamato Davide Van De Sfroos, arrivato con la sua curiera e letteralmente abbracciato da fan e giornalisti, fino a giovani e ammirati esponenti dell’area modern-classical come l’arpista Floraleda Sacchi e il pianista Marcello Bonanno. Lo stesso Brown non si è risparmiato dal vivo nello showcase dei Main Stage, deputato alle performance, in particolare quelle progressive che hanno visto protagonisti tanti gruppi del genere come la David Cross Band con David Jackson, oppure pionieri del prog italiano come Delirium e Jumbo.
Importantissimo per questa edizione di FIM è stato il rapporto con la didattica, l’educazione e i Conservatori. FIM Educational ha riscosso un notevole riscontro, con circa 400 bambini provenienti da Marche e Liguria: il progetto ha offerto alle scuole una significativa occasione di incontro con la musica dal vivo e agli allievi delle scuole ad indirizzo musicale un’opportunità di esibirsi davanti a un pubblico ampio e qualificato. Anche il Conservatorio di Milano e di Como, quest’anno partner di FIM, hanno trovato spazio per sottolineare il valore e la qualità della didattica, aperta anche ai linguaggi popular.