Quanta fiducia hanno i consumatori in Italia? È questo il focus dell’ultimo rapporto ISTAT relativo al mese di agosto. Prima di svelarvi i numeri vi anticipiamo che la fotografia che la ricerca dell’Istituto di Statistica scatta fornisce segnali non proprio incoraggianti e per certi versi contraddittori.
Fiducia consumatori in Italia: numeri in calo
Iniziamo col dire che il rapporto Istat prende in considerazione due categorie: consumatori e imprese. La fiducia dei consumatori si misura sulla base di un indice che è la sintesi di quattro indicatori:
- il clima economico
- il clima futuro
- il clima personale
- il clima corrente.
Secondo l’ultimo rapporto Istat la fiducia dei consumatori è calata. L’indice che la esprime, infatti, è sceso da 106,7 a 106,5. Come si è arrivati a questo risultato? Grazie a un calo di clima economico e clima futuro e a un aumento degli altri due indicatori. Nello specifico, il clima economico è sceso da 123,4 a 121,5 mentre il clima futuro si è spostato da 115,0 a 114,1. Il clima personale guadagna qualche punto passando da 101,1 a 101,5; stesso discorso per il clima corrente che passa da 101,0 a 101,4.
Sul risultato finale, dunque, pesano la sfiducia nell’economia e l’incertezza per il futuro. In questo quadro, però, si riesce a vivere una quotidianità che in qualche misura soddisfa.
La fiducia delle imprese
Anche per quanto riguarda le imprese, l’indice della fiducia ha registrato un leggero calo. Gli indicatori utilizzati per sintetizzare la situazione sono i seguenti:
- giudizi sugli ordini
- giudizi sull’andamento degli affari
- giudizi sulle scorte
- attese ordini
Guardando ai singoli settori, nel settore della manifattura cala la fiducia relativamente ai giudizi sugli ordini e sulle attese sul livello della produzione mentre le scorte restano stabili. Le costruzioni, invece, vivono un calo di fiducia sugli ordini e sui piani di costruzioni ma anche nelle aspettative sull’occupazione.
Quanto ai servizi di mercato, sono favorevoli i giudizi sugli ordini ma le attese sugli ordini e sull’andamento degli affari c’è un netto calo. Nel commercio al dettaglio tutti gli indicatori calano.
Il mondo dell’impresa, dunque, ha espresso un generale calo della fiducia un po’ in tutti i settori. Nello specifico nel settore della manifattura l’indice è sceso da 99,1 a 97,8; nel settore delle costruzioni è calato invece da 166,5 a 160,2. Nei servizi il calo è molto simile: nel commercio al dettaglio si è passati da 111,0 a 108,8 mentre nei servizi di mercato ci si è attestati dal 105,5 al 103,6.
Il commento degli analisti
Secondo gli analisti Istat, l’indice di fiducia ha subito sì un calo ma non significativo tanto che riesce a mantenersi sopra il livello medio registrato nel periodo che va da gennaio a luglio del 2023. Il dato più evidente è il calo della fiducia sull’economia generale, sulle attese sulla disoccupazione mentre al contempo migliorano le valutazioni sulla situazione economica personale.
Discorso diverso, invece, per le imprese che esprimono un calo della fiducia generalizzato in tutti i settori. Il dato registrato ad agosto 2023 è il più basso da novembre 2022.
In copertina foto di Erdenebayar Bayansan da Pixabay