La tammorra è uno strumento musicale a percussione, il cui tamburo è fatto una membrana di pelle d’animale (solitamente pecora o capra) tesa su un telaio di legno. A questo sono fissate coppie di cimbale (o cicere), dischetti di latta ricavati dai barattoli delle conserve. La tammorra è la protagonista indiscussa della tammorriata (o tammurriata), un’antica danza di origine greca che poi è stata assorbita da alcune popolazioni campane. Attualmente viene eseguita in una vasta zona che va dalla bassa valle del Volturno, il Casertano, l’area circumvesuviana, sino al Nolano, l’Agro Nocerino e alla costa amalfitana.
Nella tammorriata, la gestualità ed il simbolismo assumono un ruolo di spicco. I gesti possono essere ispirati ad azioni della vita quotidiana, nei campi o a casa, come spezzare i maccheroni o setacciare la farina, oppure rifarsi a comportamenti del mondo animale, come il volo degli uccelli.
Durante la sua esecuzione, la coralità diventa la componente predominante, insieme a quella più marcatamente sensuale. Non esistono linee di demarcazione o ruoli netti, ma una fusione spontanea dei partecipanti in un grande cerchio: così tutti diventano nel contempo danzatori, suonatori e cantatori. Il momento di festa si concretizza in un imponente flusso di energia che concorre a creare una sorta di invasamento divino con lo svelarsi di orizzonti prima sconosciuti.
E in Campania, da ben 10 anni, una grande festa popolare dedicata proprio alla tammorra riscuote un successo di pubblico che è andato sempre più aumentando nel corso del tempo, facendosi forte di migliaia di partecipanti, tra curiosi e appassionati. E quest’anno La festa della Tammorra si moltiplica e diventa itinerante con il susseguirsi di ben 8 tappe, tutte in paesi nella provincia di Caserta. Il tour vede la direzione artistica di Marcello Colasurdo, cantante e attore italiano nonché interprete della canzone tradizionale vesuviana, voce storica degli Zezi e dal 1996 leader dei Marcello Colasurdo Paranza.
La prima tappa della Festa è stata inaugurata il 12 aprile nel Santuario della Madonna di Villa di Briano, antichissimo centro di spiritualità mariana, con la celebrazione della Madonna “Prianella” al suono del sisco e al ritmo di tammorre e castagnette.
Qui di seguito le altre sette date 2015:
– venerdì 24 aprile a Parete
– venerdì 1 maggio a Succivo
– sabato 9 maggio a Maddaloni
– domenica 24 maggio a Cellole
– sabato 6 giugno a S.Nicola la Strada
– sabato 13 e domenica 14 giugno a Carinaro.
Qui qualche momento dell’edizione 2014.