La parola del mese è decisamente “Fertlity Day” la più cliccata, twittata ma soprattutto criticata. Basta inserire in Google il nome della campagna per rendersi conto che per lo più vengono fuori vere e proprie polemiche. Da Facebook a Twitter passando per Instagram l’ashtag più famoso del momento è #fertilityday.
Il Fertility Day è stato promosso, infatti, attraverso una serie di cartoline contenenti degli slogan che, a parere di molti e non solo, contengono squallidi doppi sensi raffigurativi e rasentano quasi il ridicolo. L’immagine più criticata è quella di una giovane donna che pone in bella mostra una clessidra accompagnata da una frase che recita “La bellezza non ha età. La fertilità si.”. Ancora “La Fertilità è un bene comune”, “Datti una mossa non aspettare la cicogna!”, “Sballato. Dopato. Fumato. Fertile?”. Non vi è alcuna esitazione nel condividere i motivi di disappunto del popolo social. Da questi slogan e dagli altri consultabili alla pagina facebook dell’evento appaiono chiari i motivi della polemica. I più determinati hanno paragonato la campagna di promozione ai regimi autoritari del Novecento che imponevano la procreazione per servire meglio lo Stato e produrre forza lavoro.